Da Boselli a Maxi-Icardi: il derby di Genova è sempre sudamericano

L'arrivo alla Sampdoria di Gonzalo Bergessio regala un altro attaccante potenzialmente devastante all'attacco dei blucerchiati. Tra Gabbiadini, in attesa dell'esplosione definitiva, e Okaka, che forse ha trovato la sua dimensione dopo anni di girovagare, oltre a Eder, Fedato e Sansone. Il primo colpo dell'era Ferrero ha mandato in visibilio i tifosi, perché l'argentino ha dimostrato negli anni a Catania di potere essere un ottimo centravanti, in grado di arrivare alla doppia cifra. Certo, non è ai livelli dei massimi cannonieri doriani, ma l'entusiasmo è più che comprensibile.
Perché, negli scorsi anni, più volte il derby di Genova ha parlato spagnolo. L'Argentina è la nazione che nelle ultime stracittadine ha più volte dato soddisfazione. Dal 2008-09, quando Diego Milito batté la Sampdoria con quattro gol in due partite. Uno a zero all'andata, tre a uno al ritorno, con la firma di Campagnaro a chiudere il poker albiceleste.

Nel 2010-11 la Sampdoria passa dal paradiso della Champions all'inferno della retrocessione, con eroe Mauro Boselli, centravanti di proprietà del Wigan ma in prestito al Genoa, che al novantasettesimo si gira come il miglior Federico Macheda e la spara all'angolino. "Non lo sapeva", canteranno i tifosi genoani, convinti del biscotto per dare alla Samp qualche speranza di salvezza. I fischi scendevano copiosi.
Al ritorno in A ci pensa Icardi a mettere il sigillo sul 3-1 finale, firmando il suo primo gol nella massima Serie. L'anno scorso è stato Maxi Lopez, la nemesi dell'attuale interista, a dare la vittoria ai blucerchiati dopo un bello scambio con Eder. Insomma, l'Argentina con 8 reti nelle ultime 5 stagioni è la seconda nazione per gol segnati, dietro solo all'Italia. E forse è per questo che Bergessio sogna un gol nel derby della Lanterna.