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Da Llorente a Mandzukic: la Juve dei quattro scudetti si migliora così

Da Llorente a Mandzukic: la Juve dei quattro scudetti si migliora così
© foto di Luca Bargellini
martedì 23 giugno 2015, 08:302015
di Ivan Cardia

Ieri in casa Juventus è stata la giornata di Mario Mandzukic, il centravanti arrivato in bianconero a 29 anni dopo una sola stagione all'Atletico Madrid. Ed è subito equivoco tattico: la vulgata vuole che il croato sia destinato a ricoprire il ruolo che per due anni è stato di Carlos Tevez, il leader dell'attacco bianconero, il giocatore capace di scardinare qualsiasi difesa avversaria, prima in Serie A e poi in Europa. Messa così, è naturale che il passaggio dall'Apache a Super Mario non accenda l'entusiasmo dei tifosi bianconeri, peraltro nel giorno in cui l'Inter ha annunciato l'arrivo di Geoffrey Kondogbia, presentato invece come il nuovo craque del centrocampo. Il punto è pero, appunto, che una simile lettura è frutto di un palese abbaglio: Mandzukic, nelle idee di Massimiliano Allegri, non è affatto il sostituto di Tevez. Non lo potrebbe essere per ragioni fisiche e tecniche; non lo sarà perché, in attesa di un eventuale altro colpo in attacco, i bianconeri hanno già individuato in Paulo Dybala, o al limite in Domenico Berardi, il giocatore chiamato a raccogliere l'eredità dell'argentino promesso sposo del Boca Juniors.

Se proprio si volesse trovare nell'attuale organico juventino un giocatore con caratteristiche simili a quelle di Mandzukic, il nome giusto sarebbe invece quello di Fernando Llorente, l'ariete di Pamplona che ha fatto benissimo nel suo primo anno all'ombra della Mole Antonelliana, un po' meno nell'ultima stagione, quando è stato progressivamente messo in secondo piano dall'esplosione di Alvaro Morata. Anche l'ex Athletic Bilbao, salvo sorprese, lascerà la Vecchia Signora: piace a Monaco e Liverpool, non sembra ansioso di partire ma alla fine l'impressione è che lo farà. Llorente e Mandzukic sono giocatori in parte diversi: l'iberico ha i suoi punti di forza nell'altezza e nella capacità di giocare spalle alla porta per far salire la squadra, il croato cede qualcosa in termini di centimetri (si parla comunque di un giocatore alto 186 cm) ma rispetto al collega ha più cattiveria, sottoporta e nel pressing, forse anche più tecnica. Con il massimo rispetto per Llorente, è questo il punto: Mandzukic, se letto come erede del basco, è un passo in avanti per la società campione d'Italia e vice-campione d'Europa. Un giocatore che ha già vinto, da protagonista, la Champions League, a questo punto principale cruccio della Juventus; un colpo di mercato che potrebbe portare avanti il processo di internazionalizzazione della squadra piemontese. La quale chiude, anche senza aver vinto la finale di Berlino, un ciclo e ha necessità di rinnovarsi per potersi evolvere: da Tevez-Llorente a Dybala-Mandzukic, con Morata e Berardi quali alternative, anche chi ha vinto quattro scudetti consecutivi può migliorarsi.