Da Mazzarri a Mancini: il cambiamento di casa Inter
Sarà un cambiamento epocale, perlomeno nelle intenzioni di Thohir, Bolingbroke e Piero Ausilio, ma per il momento ad una prima e disattenta occhiata, sarebbe lecito obiettare che a livello di risultati sembra pericolosamente tutto come prima. Il passaggio da Walter Mazzarri a Roberto Mancini, tuttavia, rappresenta molto di più rispetto alla maniera più semplice di invertire una tendenza di classifica pericolosa: è la via maestra per far decollare un progetto dotandolo finalmente di solide fondamenta. Spazzati via i dubbi in merito all'adeguatezza delle ambizioni e della capacità di vincere della guida tecnica, il popolo interista ha finalmente un condottiero di cui si fida e che fu già in grado di regalare vittorie ad un ambiente reduce da oltre un decennio di carestia.
Una rivoluzione testimoniata a livello tattico dall'abbandono della difesa a tre, fino alla confortante maniera di affrontare le partite senza sentirsi semplici sparring partners ma cercando piuttosto di diventarne i protagonisti. Obiettivo ambizioso, certamente, ma non di certo irraggiungibile per chi ha dimostrato di conoscere la maniera di portare a termine l'obiettivo. Con un gennaio all'altezza della situazione, poi, tutto potrebbe assumere nuove prospettive.