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Da tecnico e giocatori massima fiducia. Ma l'Inter non può più sbagliare

Da tecnico e giocatori massima fiducia. Ma l'Inter non può più sbagliareTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 27 maggio 2015, 08:302015
di Tommaso Maschio

Nonostante un'altra stagione deludente in cui non è servito cambiare allenatore - da Walter Mazzarri a Roberto Mancini - per raddrizzare le cose e cambiare ritmo in casa Inter si respira grande fiducia in vista della prossima stagione che dovrà necessariamente essere di rottura rispetto al recentissimo passato. Dal tecnico Roberto Mancini al capitano Andrea Ranocchia passando per il centrocampista Fredy Guarin tutti si dicono certi che la società farà quello che deve per costruire un'Inter competitiva in Italia per tornare, se non a competere immediatamente per lo scudetto contro una Juve che appare distante anni luce, a lottare per un posto in Champions League. "Sono fiducioso riguardo il lavoro che la società sta facendo per far tornare questo club protagonista. - ha detto Mancini alla presentazione delle nuove maglie - Sono sicuro che l'anno prossimo avremo una squadra competitiva". Con Ranocchia e Guarin che si sono espressi sulla stessa falsariga.

Nonostante l'agente Dimitri Seluk abbia chiuso la porta all'arrivo di Yaya Touré all'Inter, l'ivoriano resta il sogno dell'allenatore e dei giocatori nerazzurri che sperano in un rilancio da parte della società per portare il centrocampista in Italia e fargli sposare la causa dell'Inter. Touré da solo però non basterà per colmare il gap con le avversarie perché questa Inter ha bisogno di innesti di spessore in ogni reparto sopratutto al netto delle uscite, anche dolorose, che necessariamente ci saranno per non incappare nelle maglie strette del fair play finanziario della UEFA che già è col fiato sul collo della società di Thohir. C'è però da accontentare non solo i tifosi, ma anche quel Roberto Mancini che ha scelto di tornare sulla panchina nerazzurra a sei anni e mezzo di distanza solo a condizione di poter ripartire da dove aveva lasciato, ovvero dalla lotta per il titolo. Ora la palla passa alla società che deve trasformare la fiducia concessagli da tecnico e giocatori in atti concreti, perché un'altra stagione fallimentare non è contemplata né contemplabile.