Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Dal verde al blu poco cambia: la Juve in Europa deve capire come crescere

Dal verde al blu poco cambia: la Juve in Europa deve capire come crescere TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 23 ottobre 2014, 06:152014
di Giulia Borletto

Non fa caldo solo in città, il caldo regna anche allo stadio Georgios Karaiskakis esattamente come ci si aspettava. Dal verde pisello della maglia utilizzata a Madrid contro l'Atletico a quella blu scuro della notte di Atene, cambia il colore ma non rendimento e risultato. Per la squadra di Allegri è la seconda sconfitta consecutiva in Europa. Inaccettabile per chi vuole, vorrebbe essere tra le prime 8 d'Europa tra meno di due mesi. Il miglioramento che ci si aspettava dopo il chiacchierato pareggio a Sassuolo non c'è stato neanche su un palcoscenico importante come quello europeo. Allegri nonostante la fiducia che sembrava dover dare ancora a Llorente si affida dal primo minuto alla freschezza di Morata e la dinamicità in campo del giovane ex Real si inizia a vedere dopo pochi minuti. La connessione con Tevez si crea man mano che passano i secondi di gioco, così come la manovra bianconera, spesso in affanno complice anche l'incitamento incessante dei 33 mila presenti. Dire che ci siamo trovati davanti all'ennesima giornata no europea sarebbe sbagliato. L'1-0 dell'ex Palermo Kasami è figlio di un errore partito da centrocampo, dove la scelta di schierare Pirlo al posto di Marchisio non ha convinto. Spesso impreciso, poco motivato, quasi irriconoscibile.

Colui poi che ci si immaginava come primo punto fermo della mediana, da dove il gioco della Juventus dovrebbe articolarsi, ovvero Vidal, sembra essere rimasto con la testa in Cile. Passaggi semplici e palle che fino all'anno scorso avrebbe messo in rete ad occhi chiusi, non trovano sfogo e rendono la prova del 23 bianconero più che opaca. Nella ripresa a parte qualche lampo targato Morata, la situazione si ravviva solo a sprazzi. Allegri toglie Ogbonna e inserisce Pereyra, butta nella mischia Giovinco al posto di Pogba. Al centro delle azioni più pericolose c'è sempre l'ex Real, fermato da mani e piedi di un onnipresente Roberto. Finisce così quindi: vittoria dell'Olympiacos e seconda sconfitta per la Juventus di Allegri. È quasi incomprensibile come l'Europa trasformi una squadra che riesce ad imporsi ad alti livelli in Serie A. La Juve vista ieri sera ad Atene non è neanche minimamente avvicinabile a quella che ha vinto su Milan e Roma. Questa partita mette in cattiva luce il campionato italiano ancora una volta, aggiungendola alla brutta figura fatta dalla Roma con il Bayern. In quel caso però la scusa era che davanti i giallorossi avevano una delle migliori squadre in Europa, la scusa per Vidal e compagni invece qual è?