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De Laurentiis, meglio tardi che mai. Ma ora resta solo l'Europa League

De Laurentiis, meglio tardi che mai. Ma ora resta solo l'Europa LeagueTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 9 aprile 2015, 11:002015
di Raimondo De Magistris

L'uscita di Aurelio De Laurentiis subito dopo la sconfitta del Napoli contro la Lazio è stata rumorosa. Il numero uno del club partenopeo, che ieri ha salutato anche la Coppa Italia, a sorpresa nel post-partita s'è presentato in sala stampa per annunciare il ritiro della squadra a tempo indeterminato. "Abbiamo disputato partite non all'altezza, la squadra non è concentrata", ha detto De Laurentiis che nel corso del suo intervento fiume c'è andato giù anche più pesante parlando di squallore e di tifosi giustamente scontenti per un Napoli che non sembra il vero Napoli.
Via allora al ritiro, almeno fino a quando la squadra non avrà appreso la lezione. Ieri sera l'ennesimo capitolo di un periodo nerissimo, nonostante una Lazio che non sembra più la squadra straripante di un mese fa. La squadra azzurra ha controllato la gara per 70 minuti, ma non è mai riuscita ad aggredire in maniera convinta la porta di Berisha. I problemi offensivi nell'ultimo periodo si sono sommati a quelli difensivi creando un patatrac senza precedenti nella gestione Benitez. La squadra azzurra nelle ultime cinque gare ufficiali ha segnato un solo gol, con Zapata al San Paolo contro l'Atalanta. Poi il deserto totale, con Callejon che è sempre più l'ombra di sé stesso e Higuain che ultimamente più del suo talento sta facendo trapelare il suo nervosismo.
Colpe sempre più evidenti sono anche attribuibili a Rafael Benitez. Ieri gli ottimi cambi in corsa di Pioli, uniti a quelli pessimi dello spagnolo, hanno fatto la differenza.

De Guzman riproposto con regolarità è una scelta inspiegabile viste le continue prestazioni deludenti dell'olandese. Il capitano Hamsik sempre più sacrificato sull'altare di un modulo intoccabile anche dinanzi a problemi evidenti e Manolo Gabbiadini - il più in forma nello scacchiere partenopeo - relegato troppo spesso in panchina.
Giustificati i fischi dei tifosi che sono accorsi in massa al San Paolo per assistere all'ennesima delusione. Fischi assordanti che non hanno lasciato indifferente De Laurentiis, il quale ha colto la palla al balzo per mandare tutti a Castel Volturno senza passare per casa.
Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Perché la crisi del Napoli non è iniziata certo ieri. I primi scricchiolii quasi due mesi fa a Palermo e nei successivi 52 giorni la situazione è solo peggiorata, estromettendo gli azzurri sia dalla corsa al terzo posto (La Lazio ha otto punti di vantaggio a nove giornate dalla fine del campionato) che dalla Coppa Italia. Resta a questo punto solo l'Europa League, competizione tortuosa che già dalla prossima settimana vedrà gli azzurri contrapporsi a un avversario decisamente più in forma come il Wolfsburg. Solo vincere questa competizione potrebbe salvare capra e cavoli, altrimenti sarà fallimento. E la colpa sarà anche di chi non è riuscito a prevedere per tempo la preoccupante involuzione.