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Dele Alli, il 20enne dal sesto senso spiccato per cui tutto è possibile

Dele Alli, il 20enne dal sesto senso spiccato per cui tutto è possibile TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 27 marzo 2017, 07:002017
di Mattia Zangari

"Anything is possible for him". Quando si parla di Alli, pardon Dele, bisogna tenere ben fissa in mente questa dichiarazione pronunciata recentemente da quel Mauricio Pochettino che al Tottenham sta diventando il più degno custode del talento dirompente del ragazzo classe '96 che viene da Milton Keynes. E proprio osservandolo in una partita di FA Cup giocata per la squadra della sua città, il MK Dons, e vinta 4-0 contro il Manchester United di Louis van Gaal, che l'ex Sceriffo di Murphy si è innamorato dell'allora prodigioso 18enne, che a due anni di distanza non finisce di stupirlo: "Lui mi sorprende sempre – ha spiegato il manager argentino -. Forse un giorno giocherà come portiere, terzino o centrale. Dele Alli può sempre sorprendere. Ha una personalità incredibile e carattere".
Le parole utilizzate tra il serio e il faceto dall'ex Southampton nascondono una verità inconfutabile: ciò che differenzia Dele Alli dal resto dei giocatori nel mondo è la straordinaria capacità di adattamento nelle più disparate zone del campo, una caratteristica per la quale gli addetti ai lavori fanno fatica a incasellarlo in un ruolo ben definito. Quel che resta agli osservatori sono i numeri, che di certo lo incoronano come giocatore che sa cosa fare in entrambe le fasi del gioco.
Nelle porzione di campo nemica diventa letale facendo ricorso a quel sesto senso calcistico innato che lo porta a trovarsi al posto giusto nel momento giusto laddove si decidono le sorti del match: a questo punto della stagione, in 39 partite disputate in tutte le competizioni, sono già 17 le reti messe a segno, condite da 8 assist. In pratica, Alli gonfia la rete una volta sì e l'altra no: una media spaventosa di quasi un gol ogni due gare per uno che di professione non fa l'attaccante, ma che ragiona con intelligenza come un bomber assetato di gloria quando si trova a gabbare difensori con sublimi movimenti a fari spenti per poi punire i portieri inermi.

E in più, il numero 20 degli Spurs è top scorer nell'animo, non fosse altro perché infila il pallone nel sacco in tutti i modi possibili e immaginabili: in Premier League, dove ha una segnatura in meno di Ibrahimovic ma una in più di Aguero, le 14 gioie sono ben ripartite tra testa (4), destro (7), sinistro (3) e rigore (1).
Insomma, non è difficile capire che il ragazzo la porta la vede, eccome: 31 i tiri nello specchio (3 i pali) sui 66 provati in campionato, con una percentuale di accuratezza che si avvicina al 47%.
Questa peculiarità spiccata che fa di Alli un centrocampista 'incursore' avido di conquista dell'area avversaria, comunque, non ne limita l'apporto in fase passiva. Sempre dando uno sguardo alle statistiche nel torneo inglese di questa annata, si nota che il giocatore di origine nigeriana è utile anche quando il pallone transita tra i piedi degli avversari: 65% i contrasti affrontati con successo, 14 i tiri respinti così come i salvataggi e 110 i recuperi. A onor del vero, proprio per inquadrare il prototipo di giocatore che Alli ancora non è e che forse non potrà mai essere, bisogna aggiungere che sono più i duelli persi che quelli vinti (181 a 138); e il deficit è anche nella guerra aerea (17 persi contro i 9 vinti).
Dati prevedibili per uno che ha giocato davanti alla difesa, ma non certo con i tratti distintivi del mediano recupera palloni: è anche per questo che Alli, in fatto di disciplina, è inappuntabile: solo 35 falli in 27 partite con 4 gialli tra i confini nazionali. Poi ci sarebbe l'espulsione rimediata nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League contro il Gent, scelta inopinata che ha lasciato i suoi compagni in inferiorità numerica nel momento in cui dovevano profondere lo sforzo maggiore per ribaltare il risultato del primo atto.
Dopotutto Alli è pur sempre un ragazzo di soli 20 anni per cui tutto è possibile.