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Derby di bilanci. In rosso

Derby di bilanci. In rossoTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 21 novembre 2014, 07:452014
di Andrea Losapio

Da una parte c'è l'Inter, 180 milioni di passivo in tre anni, convocata dalla UEFA per avere evidentemente sforato i termini del fair play finanziario, che ha appena cambiato un allenatore che incassava circa 6,5 milioni di euro lordi all'anno per acquistarne un altro che ne costa 7. Totale: 13 milioni di euro per due tecnici, poco meno dell'8% di tutto il fatturato che la sponda nerazzurra della Madonnina riesce a generare senza l'influsso della Champions League. Dall'altra c'è un Milan che, pur avendo qualche calciatore di qualità. non ha nessuno con un mercato alla Pogba. Ma nemmeno Pastore dei tempi del Palermo, forse poco più dell'Ogbonna pagato 15 milioni di euro cash dalla Juventus al Torino. Pazzini esubero, Honda potrebbe certo generare una plusvalenza (comunque limitata), il più valutato sarebbe Stephan El Shaarawy, che verrebbe più o meno considerato - con vile moneta - più o meno come Ciro Immobile, pur non avendo segnato come l'ex Torino, solo per la qualità che indubbiamente possiede.
Per il resto il Milan è molto dietro alle big, senza la possibilità né la voglia di rinnovarsi, senza un vero uomo mercato. Anni fa c'era solo Pato, vendibile a certe cifre, ora non c'è nemmeno lui.

La rosa è vecchia, di veri e proprio giovani non ce ne sono, di craque nemmeno a parlarne. L'opzione Baselli sarebbe interessante, ma pure il centrocampista dell'Atalanta è acerbo e andrebbe aspettato. Così va da sé che, senza Champions - e difficilmente le milanesi la centreranno in questa stagione - sarà un ulteriore mercato al ribasso. E un derby francamente inguardabile rispetto a quelli dei primi anni duemila, quando due squadroni si fronteggiavano in semifinale di Champions League. Come fare per invertire la rotta? L'Inter potrebbe investire su un uomo copertina, come il Ronaldo dei tempi, anche se Messi appare davvero improponibile. Il Milan dovrebbe puntare sui giovani, ma la politica è quella di investire su un attacco che poi rimane comunque spuntato. Il derby dei bilanci è in rosso, e difficilmente ci sarà modo per migliorarlo con le attuali filosofie.