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Dolci biscotti. Un piatto che va servito nel flipper di Aquilani

Dolci biscotti. Un piatto che va servito nel flipper di AquilaniTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 12 ottobre 2013, 07:452013
di Andrea Losapio

Il ventidue giugno 2004 andava in onda Italia-Bulgaria. Il gol di Petrov sembrava dare ai bulgari una sferzata di vitalità, chiusa dal gol di Perrotta e di Cassano al 94'. Sembrava fatta per Fantantonio, habitué delle reti all'ultimo minuto e delle Cassanate seppur solamente ventiduenne, ma il pareggio fra Svezia e Danimarca toglieva qualunque possibilità per il continuo della sfida continentale per gli azzurri. Ai tempi era stato lapidario Lennart Johansson, dirigente UEFA, che sveva promessa un'inchiesta qualora si fosse avverato il pareggio. Dopotutto, lo 0-0 o l'1-1 sarebbe stato facilmente (o quasi) prevedibili per una partita - sic - mentre il 2-2 sarebbe stato, evidentemente, un passo falso.

Altrettanto evidentemente, invece, l'inchiesta passò in sordina, come se fosse una partita come un'altra - e in effetti lo era - nonostante il 2-2 quantomeno sospetto delle due squadre scandinave.
Non basta la stoeia o la maleducazione per esprimere un giudizio completo, ma quello che Johnasson non riuscii - non volle? - dimostrare era che il 2-2 fra le due nazionali scandinave era il punteggio più semplice, con il portiere danese Sorensen nei panni di un clown quantomeno bizzarro e incapace di bloccare un singolo pallone.
A nove anni e spicci - quasi metà - da quella serata, bruttissima per il calcio italiano, l'Italia ha avuto la sua rivincita con il 2-2 contro la Danimarca. Un pareggio che è decisamente sotto le aspettative, ma dà un senso di vittoria e di vendetta che era difficilmente rivendicabile. Un piatto che va servito freddo e, magari, al 91' con un gol di Aquilani deviato.