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Due facce dello stesso paese: CSKA e Zenit, totalmente diversi

Due facce dello stesso paese: CSKA e Zenit, totalmente diversiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
giovedì 26 novembre 2015, 06:452015
di Andrea Losapio

C'è una squadra, prima in classifica nel proprio campionato, che ieri ha detto addio alla Champions. Magari non all'Europa League, dovesse vincere l'ultima gara. Ce n'è un'altra, quarta nello stesso campionato, che è il club che, se fosse un girone vero e proprio, sarebbe primo. In barba a Bayern Monaco, Barcellona e Real Madrid. Juventus, Atletico o Paris Saint Germain. La prima è il CSKA Mosca, sconfitto per due a zero contro il Wolfsburg, tra le mura amiche. Dall'altro c'è lo Zenit San Pietroburgo, solitamente inarrestabile in Premier Liga ma ora quarto in classifica: dall'addio di Spalletti all'annata strepitosa - questa - con Villas Boas c'è stato un miglioramento pazzesco nell'andamento europeo.

Quasi incredibile. Quindici punti, dodici gol fatti, solo quattro subiti, un calcio champagne che parte sì dal centrocampo infarcito di stelle e dalle botte di Hulk, ma anche dai gol di Dzyuba, approdato dallo Spartak tra lo stupore - e la delusione - generale dopo l'annata così così, ora cannoniere principe della società della Gazprom.
Ci sono due facce del calcio russo, molto diverse fra loro. Perché lo Zenit, dopo l'exploit del 2008, non è più riuscito a dare continuità, a modificare lo status quo a cui le squadre russe e ucraine sono abituate (e assoggettate). Al di là di tutto non è bastato un super Doumbia a un CSKA che probabilmente riscatterà poi l'ivoriano e che ha ancora una possibilità per centrare l'Europa League. Certo è che, guardando lo Zenit, un po' di sana invidia non ci può che essere.