Dybala, la Juventus e i record. L'altra faccia del Tevez bianconero

Il destino gioca brutti scherzi, nella vita come nel calcio. Così può capitare che un paragone pesante, a tratti scomodo, diventi pian piano quasi un trampolino di lancio, una motivazione per dare qualcosa in più. E' l'esempio, lampante, di quanto sta succedendo a Paulo Dybala: attaccante, trascinatore e simbolo di una Juventus tornata ai fasti della passata stagione, inanellando la bellezza di 14 vittorie consecutive. Fuori Carlos Tevez, dentro Dybala. Un cambio solo apparentemente avventato, ma allo stesso tempo carico di aspettative. Così, dopo un inizio col freno a mano tirato, in cui il giovane attaccante ex Palermo ha faticato a trovare la marcia giusta, il potenziale è venuto tutto fuori arrivando a toccare livelli di rendimento altissimi: 13 gol e 8 assist.

Risultato: Juventus di nuovo protagonista, copertine e prime pagine per il giocatore, tutti felici e contenti.
La cosa che non si può dire, adesso, per il sopracitato Tevez, il cui momento è tutto racchiuso nel recente sfogo arrivato dall'Argentina: "Il Boca va male e mi sento il primo responsabile". I numeri dell'Apache, in Argentina, non hanno del resto riflettuto lo score del passato, tanto da provocare il disappunto per un finale di stagione concluso non certo dei migliori dei modi, proseguito poi con il deludente pareggio alla prima di campionato disputata domenica contro il Temperley. Un passaggio di consegne, probabilmente, scritto nel destino.