Dzeko, Spalletti e un caso che può diventare l'arma in più della Roma
Missione compiuta. Dinanzi agli occhi del suo nuovo direttore sportivo, la Roma è riuscita a consolidare ulteriormente il secondo posto in classifica, ora a +4 sul Napoli. Il Pescara, matematicamente retrocesso in Serie B, non era certo l'avversario più temibile, ma all'Adriatico Salah e compagni hanno offerto una prova di maturità tutt'altro che scontata. E' stato proprio l'esterno egiziano a ispirare la partita, chiudendola con una doppietta tra il 48' e il 60' dopo le reti di Strootman (44') e Nainggolan (45').
Una vittoria rotonda che consentirà alla squadra di Spalletti di arrivare al derby di domenica quasi perfettamente. Quasi, perché la lite nel finale tra Dzeko e il tecnico toscano ha macchiato una giornata di festa e positività. "Fai ancora il furbo, eh?", ha detto il bosniaco a Spalletti al momento della sostituzione con Grenier. "L'ho tolto perché domenica ho il derby, poi il Milan e la Juventus. Non posso giocare senza Dzeko, che è l'unico centravanti che ho", la risposta secca dell'allenatore nel post-gara.
Sarà il match dell'Olimpico a dare ragione all'uno o all'altro, ma, se dopo i dovuti chiarimenti tra le parti il nervosismo dell'aspirante capocannoniere (25 gol come Belotti) dovesse trasformarsi in maggiore determinazione sotto porta, la Roma potrebbe ritrovarsi uno Dzeko ancor più sugli scudi nel fondamentale trittico delle prossime settimane.