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Empoli, non chiamatelo miracolo. Ma ora sarà rivoluzione

Empoli, non chiamatelo miracolo. Ma ora sarà rivoluzioneTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 7 maggio 2015, 08:002015
di Simone Lorini

Progetto, idea di calcio, stile di fare sport, ma non miracolo. L'Empoli arriva alla salvezza matematica continuando quanto fatto l'anno scorso, con l'aiuto di alcuni prestiti importanti ma che per la maggior parte erano presenti anche nell'anno di salita dalla Serie B. Una squadra quasi totalmente italiana, carica di giovani di prospettiva, il tutto condìto dal gioco saporito e ricco di spettacolo di Sarri, il vero artefice di questa idea.

Uno stile che continuerà senza dubbio anche l'anno prossimo, anche se forzatamente con interpreti diversi. D'altronde, se fa un campionato straordinario e alle spalle una piazza da 50 mila persone, è ovvio e normale che a fine stagione qualcuno bussi alla tua porta per portarti via i pezzi migliori. Ecco perché almeno uno tra Hysaj e Mario Rui farà le valigie, perché difficilmente Valdifiori potrà essere trattenuto, perché Saponara è in prestito dopo essere stato venduto dodici mesi fa. Anche Rugani, Vecino, Sepe e Barba sono destinati a cambiare maglia perché in prestito e di difficile riconferma.

Ma come ha spiegato Sarri ieri, alle spalle ci sono altrettanti giovani che spingono per emergere: il modo di fare calcio ad Empoli non cambierà, anche con la rotazione dei protagonisti.