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Enzo Bucchioni: "Della Valle furioso, ecco perché non sono andati in ritiro"

Enzo Bucchioni: "Della Valle furioso, ecco perché non sono andati in ritiro"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 28 aprile 2015, 07:502015
di Redazione TMW
fonte Enzo Bucchioni

Dire che Andrea Della Valle è furibondo rende poco l’idea di quello che sta succedendo dentro e attorno alla Fiorentina. La rabbia per le due sconfitte casalinghe impreviste e imprevedibili è mescolata alla delusione cocente e ai troppi dubbi su quello che è stato fatto, sugli errori e su quello che accadrà in futuro.E’ frastornato Adv, non si aspettava un crollo verticale in campionato di una squadra che ha tante risorse tecniche e tanta esperienza. Il rischio di rimanere con un mucchio di mosca in mano è alto, l’aver puntato tutto sull’Europa League è sicuramente affascinante, ma la posizione di classifica, dopo l’eliminazione dalla coppa Italia, fa venire il magone. Che succede? Perché questa squadra non ha continuità? Perché si umiliano la Juve, la Roma e il Tottenham e poi si perde con il Parma, il Verona e il Cagliari? Tutte domande che Adv ha fatto e si è fatto senza ottenere una risposta convincente. Anche per questo ha chiesto il ritiro anticipato, un paio di giorni al chiuso per guardarsi negli occhi, parlarsi, vedere di ritrovare le giuste motivazioni e le giuste energie fisiche e nervose. Il presidente onorario aveva già deciso, era fermo nella sua decisione, ma ha dovuto andare a patti per l’altrettanto ferma reazione di Montella che ha detto no. Due visioni diverse delle cose e in questi casi di solito chi comanda (e chi paga) ha l’ultima parola come raccontano il caso Napoli (ritiro punitivo imposto da De Laurentiis), ma per scendere di categoria anche il caso-Carrarese con la punizione decisa da Buffon che se ne intende. Andrea Della Valle, invece, dopo aver trovato davanti alla sua decisione la resistenza ferrea di Montella, per non andare a uno scontro improduttivo in un momento delicatissimo, ha accettato tutta l’assunzione di responsabilità da parte dell’allenatore. In sostanza Montella ha spiegato in modo fermo che in questa squadra ci sono solo professionisti seri, non c’è bisogno di interventi punitivi o diversi dal solito, il gruppo è coeso e motivato, l’allenatore ha garantito che tutti sapranno subito reagire come si aspettano la società e i tifosi. Infatti oltre alla rabbia di Adv c’è anche quella di una intera tifoseria che è stanca di passare dalla gloria alla polvere nel giro di pochi giorni. Queste docce gelate non piacciono a nessuno e vedere in campo giocatori così molli, con poca rabbia, senza la giusta cattiveria agonistica, ha fatto molto male. Il tifoso accetta la sconfitta quando vede l’impegno assoluto, quando vede il cuore e in troppe partite la Fiorentina è sembrata svagata, non consapevole di quello che stava succedendo. Non si può prendere tre gol dal Cagliari già virtualmente retrocesso, una squadra con la peggior difesa d’Europa. Tornando al ritiro mancato, le garanzie di Montella hanno convinto Adv, ma la situazione resta molto delicata. Anche Diego Della Valle che ha visto la partita in televisione non ha potuto non manifestare la sua sorpresa, anche lui è indispettito, non fosse altro per non aver potuto gioire fino in fondo della qualificazione alla semifinale di Europa League quando, dopo la partita, ha speso forti parole di ammirazione per questo gruppo. Salvo poi essere smentito quattro giorni dopo. Ora tutti si aspettano una grande prestazione domani allo Juventus Stadium, il rischio di essere risucchiati da Torino, Genoa e Inter è fortissimo e pensare di andare fuori dai sei posti europei fa andare in bestia. Vincendo con Verona e Cagliari oggi la Fiorentina sarebbe in piena corsa per il secondo posto, per conquistare la Champions diretta, non avere fatto questi calcoli, non aver puntato a una strada forse più facile visti gli scontri diretti delle altre e il calendario agevole, resta una imperdonabile leggerezza. Le giustificazioni di Montella sono state accettate, ma non convincono.

Come può essere stanca di testa una squadra fatta di professionisti esperti, abituati a gestire più impegni e grandi tensioni, tanto più dopo un buon turn-over? Il dubbio che ci sia anche un problema atletico è forte, gli allenamenti solo sulla palla con poca parte dedicata alla corsa, non stanno convincendo fino in fondo e sono entrati nel mirino di chi dovrà trarre le somme. E’ chiaro che Montella e questa squadra hanno fatto tante cose ottime e buone e nessuno le dimentica, anzi. Ma è altrettanto evidente che questi cali di tensione e di condizione atletica non sono nuovi e si erano già verificati nella scorsa stagione. Compresa la finale di coppa Italia con il Napoli. Allora le responsabilità furono date alla particolarità di quella serata e forse è così, ma la carica agonistica della Fiorentina fu pari a zero. Come uscire da queste sabbie mobili? C’è una strada sola, ritrovare immediatamente la rabbia agonistica, la voglia di giocare, la concentrazione. Restano sei giornate di campionato da trattare come sei finali. Resta l’Europa League sulla quale puntare, non sarà facile, ma la Fiorentina deve ancora una volta dimostrare di poter giocare guardando alla pari qualsiasi avversario consapevole di poter vincere contro chiunque. Se si chiamano Siviglia in semifinale ed eventualmente Napoli in finale, poco importa: la Fiorentina può farcela. Questa sarebbe un’esaltazione, questa squadra passerebbe alla storia. Portare a Firenze una coppa europea proietterebbe immediatamente Pizarro & C. fra gli Immortali Viola. E qui c’è tutta la contraddizione di un momento incredibile per un verso e rischiosissimo per un altro. Puoi andare sull’Altare della Gloria, ma anche nella Polvere del Nulla. La Fiorentina, nel senso di squadra, lo ha capito? E’ chiaro che se la Viola dovesse finire fuori dall’Europa e senza un trofeo (corna, bicorna, aglio e fravaglio…), dopo gli investimenti fatti e le ricoperture di bilancio corpose anche nell’ultimo consiglio, i conti saranno fatti senza guardare in faccia a nessuno. Quindi in questo momento Adv ha rimesso tutto e tutti in discussione, se la stagione dovesse diventare un fallimento si profila una nuova rivoluzione simile a quella di tre anni fa con un nuovo allenatore e un gruppo più motivato, più giovane e più italiano. Adv sta suonando l’ennesima carica, non molla, anzi ha voglia di rilanciare e di provare a vincere. Speriamo che questo gruppo lo sappia accontentare, le qualità e i valori tecnici e morali ci sono, siamo sicuri che nel finale di stagione ritroveremo la vera Fiorentina.