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Enzo Bucchioni: "Fiorentina, esplode il caso Cuadrado! I dettagli"

Enzo Bucchioni: "Fiorentina, esplode il caso Cuadrado! I dettagli"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 30 settembre 2014, 07:312014
di Andrea Melli
fonte Enzo Bucchioni

Esplode il caso Cuadrado. Il giocatore ha chiesto alla Fiorentina più di tre milioni di ingaggio esclusi i bonus, andando oltre quelle che erano le basi di discussione gettate nelle ultime settimane dalla società e dal suo procuratore Lucci.

Quello che si temeva sta dunque accadendo, il giocatore turbato dalle voci estive e forse da qualcuno vicino alla famiglia sta facendo un vero e proprio braccio di ferro culminato con il dolore al ginocchio che gli ha impedito di partecipare alla trasferta di Torino.

Sappiamo con certezza che il primo ad essere dispiaciuto di queLlo che sta accadendo e del rendimento del giocatore è il procuratore che stava cercando di ottenere tutto quello che era logico e giusto chiedere alla Fiorentina. Lucci aveva cominciato a trattare attorno al milione e seicento mila euro più bonus legati al rendimento (ai gol in particolare) e quant'altro, pensando di portare l'ingaggio del suo assistito attorno ai due milioni. Magari poi inserendo una clausola rescissoria attorno ai 35 milioni che consentisse eventualmente alla Fiorentina di recuperare i soldi spesi e fare una plusvalenza.

Improvvisamente il giocatore ha fatto una fuga in avanti, una di quello che l'anno scorso faceva in campo, mettendosi di traverso nonostante i consigli del suo procuratore, ma anche di alcuni compagni di squadra che lo considerano un bambino e cercano di dargli dei buoni consigli.

Come gli ha spiegato Lucci, Cuadrado non pensi di essere Pelè e, soprattutto, l'estate scorsa per lui non è arrivata nessuna vera offerta da parte di nessun top club, neanche lontana dalla richiesta della Fiorentina, nonostante proprio Lucci abbia proposto il suo assistito a diversi intermediari.

Insomma, una situazione improvvisamente complicata che si ripercuote sul rendimento del giocatore e sul lavoro settimanale. La concentrazione è calata e quella che noi abbiamo definito la gioia di giocare è sparita fino al dolore al ginocchio pre-Toro.

Per la Fiorentina il caso non esiste, ufficialmente si parla di risentimento al ginocchio e si insiste sul dolore, ma nel frattempo si spera di convincere il ragazzo e il suo entourage a tenere un atteggiamento più conciliante, a evitare il muro contro muro che non porterebbe da nessuna parte.

Tra l'altro Cuadrado ha un contratto fino al 2017 e non scade domani. Il suo interesse (se vuole andare a guadagnare di più) è quello di giocare al massimo, fare una grande stagione e poi andar via. Se continuerà con questo atteggiamento e questo rendimento, rischia di non avere alcun aumento e di finire fuori da tutti i progetti di carriera che le sue qualità gli consentirebbero. Giorni delicati, dunque, che si inseriscono nel momento non felicissimo della squadra.

L'unica cosa che non piange è la classifica. In fondo la Fiorentina deve correre per il terzo posto, i sogni estivi e qualche illusione (Roma e Juve in calo), sono finite in fretta. Bianconeri e giallorossi sono di un altro pianeta, fanno un campionato a sé, e allora alla Fiorentina non resta che correre per il campionato dei terzi. E qui le possibilità sono intatte. Le concorrenti (Napoli, Inter, Milan e Lazio) sono tutte lì, nel giro di pochi punti, e comunque alle prese con una serie di problemi simili a quelli della Fiorentina.

Comunque il calcio insegna a guardare poco in casa degli altri e molto in casa propria ed ecco allora le nostre preoccupazioni. Cominciamo dall'infermeria. Gomez tornerà dopo la sosta per la nazionale, in campo il 19 di ottobre. Di Cuadrado abbiamo detto, vedremo se sarà giovedì. Joaquin non è nella lista Uefa e anche per lui si punta a riaverlo presto. Vargas, invece, è pronto. Savic giocherà con una maschera sul naso, ma anche lui probabilmente salterà l'Europa League per far posto a Tomovic.

La partita di Torino, nonostante il punticino da non buttare, ha confermato le difficoltà di questa squadra nel far gioco. D'improvviso quest'anno la manovra si è involuta, c'è minor velocità nel far girare palla e le trame diventano scontate. Senza spazio la Fiorentina non sa più giocare e questa è l'amara verità. Due gol segnati in cinque gare, entrambi in trasferta, sono un dato da analizzare con serenità. E invece Montella non ci sembra sereno. Attaccare i giornalisti per le critiche ricevute è piuttosto banale, in genere lo fanno gli allenatori che non hanno più niente da dire. Partiamo da un presupposto così Montella starà tranquillo: i giornalisti non capiscono niente di calcio, non si preoccupi. Naturalmente anche noi. Non li stia a sentire. Non li legga. Il secondo presupposto è che i giornalisti non hanno mai giocato a calcio e soprattutto non hanno giocato in serie A, ergo di calcio non possono parlare. Su questo siamo tutti d'accordo, quindi inutile contestare le domande dei giovani colleghi e pensare ai complotti mediatici.

Montella ( e non è un consiglio, non ci permettiamo) deve solo pensare a trovare dei meccanismi nuovi. E se la Fiorentina cominciasse a giocare un po' più bassa cercando di verticalizzare di più? E se in questo momento di difficoltà si tornasse al 3-5-2 che la squadra sembra giocare con più disinvoltura (vedi Bergamo), modulo nel quale Gonzalo da il meglio, i centrali e gli esterni non mancano. Ci fermiamo qui, in quanto giornalisti non capiamo niente di calcio, aspettiamo solo che Montella ci pensi lui a far ritrovare un cuore, un'anima e un gioco più incisivo alla Fiorentina. Siamo sicuro che ci riuscirà, il ragazzo è dotato, ma non si deve mourignizzare, non se lo può ancora permettere. Prima vinca qualcosa.

Nel frattempo ci godiamo Babacar e Bernardeschi, i primi veri frutti del vivaio con un simpatico grazie a Pantaleo Corvino. Per Babacar, quando aveva sedici anni o poco più, scherzando un po', all'epoca abbiamo indetto una raccolta di firme virtuale per indurre Prandelli a farlo giocare. Le qualità c'erano e ci sono, è maturato, irrobustito, sa muoversi: è un giocatore da coltivare con affetto. E da far crescere con cura. Bernardeschi è l'altra stella che ha confezionato il gol al Toro. Gioca con una tale facilità e disinvoltura da sembrare un predestinato. Ma certi talenti vanno maneggiati con cura. Non mettiamogli addosso troppa pressione e la fretta non aiuta la sua affermazione. C'è, teniamo conto che uno così può far saltare l'equilibrio di certe partite. Non è poco.

© foto di Federico De Luca