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Era solo questione di testa: la Juve torna dominante. E ha un leader in più

Era solo questione di testa: la Juve torna dominante. E ha un leader in piùTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 5 dicembre 2016, 10:302016
di Raimondo De Magistris
Dati tratti da Wyscout

Le lezioni sono servite. Due false partenze per capire che andare avanti in quel modo non era più possibile perché a volte (come col Siviglia) ti può andare bene, mentre in altre circostanze (come col Genoa) vai incontro a cadute rovinose. La Juventus vista sabato sera allo Stadium ha vinto con merito e autorevolezza, non ha sbagliato l'approccio contro una delle squadre più in forma del campionato e ha fatto valere il suo maggiore tasso tecnico per incanalare una sfida che poteva mostrare molte più insidie di quelle palesate.
L'ha preparata bene la gara Allegri, con una squadra racchiusa sul terreno di gioco in poco più di 20 metri e che ha fatto valere la sua maggiore fisicità per avere la meglio sui duelli aerei, soprattutto sui piazzati di Pjanic. Già, l'ex Roma, tra i migliori in campo dopo tante critiche. Allegri l'ha spostato di qualche metro, da interno a trequartista, con risultati che per l'occasione si sono rivelati ottimi. Il bosniaco col suo posizionamento tra le linee ha colto impreparato Gasperini e ha messo in difficoltà un'Atalanta che conferma di faticare troppo - difensivamente parlando - quando gli avversari si dispongono col trequartista.
Al netto di quest'ultima annotazione, gli orobici hanno comunque disputato una buona gara.

Di fronte, però, questa volta hanno trovato una squadra concentrata fin dal primo minuto. Una Juventus finalmente attenta, anche grazie all'esempio di Mario Mandzukic. Il croato ha disputato una partita esemplare, non ha dato la possibilità agli avversari di avviare la manovra con lucidità grazie al suo pressing costante e ha ripiegato in difesa in tutti i momenti di difficoltà. La sua doppia respinta a fine primo tempo - quella sul tiro a giro di Gomez decisiva - l'istantanea perfetta per spiegare la prestazione di un giocatore che resta fondamentale per questa Juventus anche con l'arrivo di Higuain. Cuore, coraggio e corsa, qualità da leader vero che hanno permesso alla Juventus di tenere in pugno la partita nei momento più difficili. E hanno fatto passare in secondo piano persino il gol che poco dopo l'ora di gioco ha chiuso definitivamente i giochi.