ESCLUSIVA TMW - Avv. D'Onofrio: "Discriminazione territoriale, criteri poco chiari"
In merito alla norma relativa alla discriminazione territoriale, che ha destato tanto scalpore per la decisione di chiudere interi settori degli stadi italiani, TMW ha contattato in esclusiva l'avvocato esperto di diritto sportivo Paco D'Onofrio. Queste le sue considerazioni. "Si tratta di una norma che viene scritta per evitare che dei cori da sfottò si traducano in cori offensivi per la provenienza territoriale. L'ultimo caso del Milan ha dimostrato che anche un numero limitato di sostenitori può determinare una responsabilità oggettiva ma nel frattempo la federazione si è resa conto di come le sanzioni fossero eccessive ed ha in parte mitigato l'originaria applicazione sanzionatoria.
Il problema tuttavia resta, perché le norme federali non consentono di individuare con esattezza cosa voglia intendersi per discriminazione territoriale. Infatti mentre per la discriminazione razziale o etnica tradizionalmente intesa i criteri di individuazione sono facilmente rinvenibili, per quella territoriale si rischia di equiparare ironia e sarcasmo di tipo geografico con effettive violazioni della dignità della tifoseria avversaria".