Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Bocchetti: "Male interpretate le mie dichiarazioni su Balotelli"

ESCLUSIVA TMW - Bocchetti: "Male interpretate le mie dichiarazioni su Balotelli"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 23 settembre 2016, 22:192016
di Marco Frattino
fonte Intervista di Raffaela Bon

"È pazzo, una volta lanciò un piatto di pasta in faccia a Marco Motta". Queste le parole che Salvatore Bocchetti (29) ha detto in merito a Mario Balotelli, scatenando le critiche nei riguardi dell'attaccante del Nizza e al suo comportamento fuori dal campo. Intervistato dal microfono di Tuttomercatoweb.com, l'ex difensore del Genoa ha dichiarato: "In Russia sta andando bene, allo Spartak stiamo facendo un ottimo campionato. Mi trovo bene con Carrera, arrivato per allenare la difesa per poi diventare primo tecnico della squadra. Ho trovato il mio equilibrio, mi trovo davvero bene. Sono da tempo in Russia, vivo qui dal 2010. Mosca è una grande metropoli, ho una moglie russa e due bambini che sono nati qui. Sono felice di questa esperienza. Parlo l'inglese, anche il russo ma forse non troppo bene viste le mie parole su Balotelli (ride, ndr). Ho detto in maniera bonaria che lui è un giocherellone. Un pazzariello, come diciamo a Napoli in modo scherzoso e simpatico. Dispiace molto il messaggio che è passato, non era assolutamente mia intenzione. Avendo parlato in russo, non so se la traduzione letterale è quella ma le mie parole erano scherzose. Volevo semplicemente dire che Mario è sempre giocherellone, poi non giudico la sua carriera. Non spetta a me farlo, ci mancherebbe. Mi è stato chiesto di raccontare delle esperienze in Under 21, ho detto senza malizia e in tono scherzoso quanto era accaduto con la pasta. Ci tenevo a chiarire bene il concetto su Balotelli. Chi mi conosce sa che persona sono, che si affeziona ai propri compagni. Dispiace che le mie parole siano state travisate, ma non corrispondono al mio pensiero".

Caso risolto dunque. Invece parliamo del futuro. "Ho un contratto in scadenza nel giugno 2017, credo che il mio agente parlerà con il club per valutare la situazione. Non mancano interessi esterni in maniera ufficiosa, perché si potrebbe firmare per un'altra società dall'inizio del 2017. Avendo una lunga militanza e avendo fatto campionati al vertice in Russia, è normale che le squadre siano interessate a me tramite il mio agente Andrea D'Amico".

Sogni di tornare a vestire la maglia azzurra della Nazionale? "Ho un bellissimo ricordo, anche se ho fatto parte della sfortunata spedizione del Mondiale 2010. Ero molto giovane. Io gioco sempre al meglio. Se qualcuno del team della nazionale segue il campionato russo, potrà certamente vedere le mie prestazioni. Spero di essere preso ancora in considerazione, vista la penuria di calciatori italiani in Serie A. Spero di tornare in Nazionale, senza dubbio".

L'Italia ti manca? "Intanto sono felice e gli interessi ricevuti - visto che sono in scadenza nel 2017 - fanno piacere. Anche se credo che lo Spartak voglia parlare con me e col mio agente. L'Italia a volte mi manca, a volte no. Mi sento italiano, ma anche un cittadino del mondo. La mia famiglia mi rende felice, sia quella in Russia ma anche quella di origine quando torno in Italia".

Quali sono le differenze tra il calcio italiano e quello russo? "Il campionato russo è più fisico, quello italiano molto più tattico. Ci sono condizioni climatiche e ambientali diverse, è ovvio. Qui bisogna fare viaggi molto lunghi ma ci si può abituare a tutto. Io mi trovo molto bene, ormai il calcio è diventato un business e uno sport senza territorio a livello globale. Sono pronto a considerare il livello del progetto e non tanto la sua territorialità".

Sei stato anche al Milan, da gennaio a giugno 2015. Come è stata quell'avventura? "Ho avuto una breve esperienza, ma sono stato bene. Avevo iniziato in maniera molto positiva, poi mi sono adattato a un ruolo non mio e il rendimento forse è stato inferiore alle aspettative. Finché ho giocato nel mio ruolo, credo di aver fatto bene e di aver lasciato un'ottima impressione".

© Riproduzione riservata