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Cagliari, l'addio di Marroccu: "Tradito dalla familiarità di casa"

ESCLUSIVA TMW - Cagliari, l'addio di Marroccu: "Tradito dalla familiarità di casa"TUTTO mercato WEB
© foto di Balti Touati/PhotoViews
martedì 26 maggio 2015, 15:322015
di Marco Conterio

Dopo le dimissioni dal ruolo di direttore sportivo del Cagliari, ufficiali nella giornata di ieri, Francesco Marroccu parla per la prima volta. Lo fa in esclusiva per Tuttomercatoweb.com, ora che non è più alla guida del club sardo. "L'epilogo non poteva essere diverso -spiega il dirigente-, era giusto lasciar libera la società di scegliere. Era un gesto doveroso".
Un gesto doveroso ma non scontato, non comune.
"Sono di Cagliari e vivo così il mio lavoro. Non mi sento l'unico responsabile, ma mi sono dimesso un mese prima della scadenza del contratto per dar modo alla società di fare le sue scelte con calma e serenità".
Per il futuro c'è Stefano Capozucca.
"A prescindere da chi sarà il successore, gli auguro le migliori cose e di riportare al più presto il Cagliari in A già dalla prossima stagione".
Dopo questo saluto, lei che farà?
"Saluta chi fa carriera.

Il mio è un in bocca al lupo al Cagliari, a questa società, a questa splendida piazza. Io andrò a studiare il calcio, all'estero, in Italia, ma sottolineo che non ho lasciato prima perché ho accordi con altri. Non c'è niente, ho già spiegato i perché del mio addio".
Cosa si porta dietro di questa stagione?
"La consapevolezza che, comunque, è stata una retrocessione tecnica e non finanziaria. Il Cagliari ha sempre in rosa un patrimonio importante di calciatori".
Il rimpianto?
"Non aver cambiato il mio sistema di lavoro sulla nuova proprietà rispetto ai miei precedenti nove anni a Cagliari. Sono stato 'tradito' dalla familiarità dell'ambiente, del centro sportivo, dello stadio. Mi sono sentito a casa ma mi sono rapportato come con la precedente proprietà, sebbene fosse cambiata".
Da Cellino a Giulini.
"Non posso che parlarne bene, dentro di me porterò un grande ricordo del presidente".

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