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esclusiva

Campedelli: "Che orgoglio l'Ital-Cesena. Candreva e Mancini..."

ESCLUSIVA TMW - Campedelli: "Che orgoglio l'Ital-Cesena. Candreva e Mancini..."TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
martedì 14 giugno 2016, 17:082016
di Alessio Alaimo

Ital-Juve? Sì, ma anche Ital-Cesena. Giaccherini, Eder, Parolo e Candreva. Cesena 2011. E Igor Campedelli, ex presidente dei romagnoli, gonfia il petto. "Fa piacere, davvero", ammette Campedelli a TuttoMercatoWeb. "Questo - prosegue l'ex numero uno del Cesena - dimostra che le scelte tecniche erano state completamente azzeccate e che la squadra del 2011 non poteva e non doveva retrocedere. Avevamo anche un allenatore che s'è dimostrato molto bravo come Giampaolo. Probabilmente neanche la Nazionale Italiana di oggi sarebbe riuscita a salvarsi in quell'annata. Tutto lo scetticismo che c'era attorno a questi ragazzi all'inizio delle loro carriere l'ho vissuto in prima persona"

Giaccherini protagonista.
"Ha vinto due scudetti, ancora oggi si sta dimostrando protagonista. S'è conquistato tutto ciò che sta riscuotendo, perché ci ha messo volontà e determinazione. Un caso simile può essere quello di Parolo, che avevamo preso dopo un campionato mediocre in C a Verona: s'è riscattato e ha saputo vincere tanta diffidenza che c'era nei suoi confronti. Quando cedemmo Marco al Parma c'erano tante squadre interessate ma nessuno aveva tutte queste certezze. Sono contento che Cesena sia stato il loro trampolino di lancio".

Sorride anche Candreva.
"Antonio ha un talento incredibile. Ricordo ancora che ci chiedevamo come nonostante il suo talento facesse fatica ad imporsi in maniera costante e invece ha trovato piazza e ambiente ideali per mettere in pratica le sue qualità. Di Candreva nel 2011 ne parlai a Mancini per il Manchester City, lo conosceva già e io gli dissi di stare molto attento".

Non a caso, adesso, lo vuole proprio l'Inter di Mancini.
"Normale. Può giocare in qualsiasi squadra top d'Europa. Ha qualità superiori alla media. È un campione. Doveva solo concretizzare le sue doti naturali".

Anche Eder protagonista azzurro.
"Lo comprammo dall'Empoli, non riuscì ad ingranare subito e quindi a gennaio lo cedemmo alla Sampdoria quando per noi il campionato era quasi compromesso. Abbinato a Eder, Candreva, Parolo e Giaccherini c'era un tecnico che oggi è in orbita grandi squadre. Ma il calcio non si gioca solo sulla carta e accadono elementi che possono alterare la situazione".

Euro 2016: che Italia è?
"La Nazionale parte con un vantaggio: ha uno degli allenatori più bravi a creare motivazioni, obiettivi e ottenere il massimo. Quando hai un allenatore come Conte in panchina non bisogna porre limiti. In termini qualitativi invece, non è la Nazionale migliore. Ma alla fine sono i valori umani e di gruppo che fanno vincere questo tipo di competizioni, il Belgio sembrava esprimesse valori simili ai nostri e ha giocatori con valutazioni superiori".

E lei?
"Ho lasciato l'Olhanense dopo un ottimo campionato, quest'anno ripartirà con un nuovo presidente. Sono un operatore di mercato, mi muovo in Portogallo anche con il mercato italiano. Ci sono veramente tantissimi talenti. Anche qui ci sono i nuovi Candreva, Giaccherini e Parolo a costi contenuti".

Napoli forte su Herrera del Porto.
"Un giocatore completo, moderno. Darebbe una grande mano al Napoli, non è veloce ma ha caratteristiche da leader. Ha conquistato anche la fascia di capitano del Porto, ha carattere e temperamento per giocare in un campionato più competitivo di quello portoghese".

Dal Portogallo: i nomi da attenzionare?
"Facile. Portiere dico Beto, che s'è svincolato dal Betis e potrebbe essere un'occasione. In difesa cito Paulo Oliveira dello Sporting e Lindelof del Benfica che avevo consigliato a qualche club italiano quando era a scadenza. Mentre a centrocampo dico Rafa del Braga e Joao Mario dello Sporting. In attacco invece il campionato portoghese non esprime grandi talenti ma direi Slimani dello Sporting".

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