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esclusiva

Chamot: "Juve, che colpo Bentancur. Simeone-Inter si può"

ESCLUSIVA TMW - Chamot: "Juve, che colpo Bentancur. Simeone-Inter si può"TUTTO mercato WEB
sabato 22 aprile 2017, 08:302017
di Giacomo Iacobellis

Pisa, Foggia, Lazio e Milan. In Italia e in Serie A, José Chamot ha lasciato ricordi indelebili. Vincitore di due Coppa Italia e una Champions League, l'ex difensore della Nazionale argentina si è ritirato dal calcio giocato nel 2006, intraprendendo in patria il percorso per diventare allenatore. TuttoMercatoWeb.com lo ha raggiunto in esclusiva per una chiacchierata tra passato, presente e futuro, senza dimenticare l'ultimo acquisto della Juventus Bentancur e il possibile ritorno all'Inter del suo ex compagno di squadra Simeone.

Chamot, come sta? E' pronto a rimettersi in gioco?
"Tutto bene, grazie. Sono prontissimo. A fine dicembre ho lasciato il mio ruolo di responsabile del settore giovanile del Rosario Central per intraprendere il percorso da allenatore. Ho già lavorato come collaboratore e vice al Rosario e al River Plate, ma adesso voglio un ruolo da protagonista".

Una scelta non casuale, dopo essere stato allenato in carriera da tanti maestri del pallone.
"Esatto. Nella mia carriera da giocatore ho avuto la fortuna di imparare da grandi tecnici quali Zeman, Ancelotti, Sacchi e Ranieri, solo per citarne alcuni. Nel Pisa ho giocato poi con Simeone, uno che mostrava già all'epoca le potenzialità per diventare un asso della panchina".

Anche Simeone, seppur sulla sponda nerazzurra, è passato da Milano. E adesso potrebbe tornarci. Lo vedrebbe bene alla guida dell'Inter?
"Sicuramente sì. Al momento lo vedo molto felice all'Atletico, carico e concentrato in vista della semifinale di Champions League. E' proprio grazie a Simeone, del resto, se i colchoneros sono saliti sul tetto di Spagna e d'Europa in questi anni. Allo stesso tempo però, dopo aver scritto la storia a Madrid credo che potrebbe essere giunta l'ora di cambiare aria e dare spazio a nuove ambizioni e nuove sfide".

Lei, invece, tornerebbe volentieri a lavorare in Italia?
"Senz'altro. Gli anni in Italia hanno rappresentato tantissimo per me, sia a livello umano che professionale. Pisa, Foggia, Lazio e Milan: non rinnego niente del mio passato, sono davvero felice di aver giocato in Serie A e sarebbe un sogno tornarci da allenatore. Magari un giorno ce la farò. Intanto aspetto una chiamata in Argentina".

D'altronde, l'asse di mercato Argentina-Italia è ancora saldissima. Proprio ieri la Juventus ha ufficializzato l'acquisto del talento del Boca Juniors Rodrigo Bentancur. Cosa ne pensa?
"E' un grandissimo acquisto. Sono convinto che Bentancur abbia le qualità tecniche e, soprattutto, caratteriali per imporsi in una squadra come la Juventus. Ammiro molto la programmazione dei bianconeri, che si sono assicurati un vero talento di soli 19 anni. Poi, gli uruguayani hanno un buon feeling con la Juve. Mi ricordo Montero (ride, ndr)".

Non solo Bentancur, tra le promesse in rampa di lancio del campionato argentino rientra anche Lucas Alario del River Plate.
"E' un buon attaccante. Mi ricorda Filippo Inzaghi per abnegazione e stile di gioco, anche se ancora non segna molti gol. E' un classe '92 e può crescere sotto questo aspetto".

Dal "suo" Rosario Central è passato Walter Montoya, ex obiettivo del Genoa, oggi al Siviglia. Di lui cosa può dirci?
"Montoya mi piace tantissimo. E' un esterno che dà sempre il 100% in campo, bravo a saltare l'uomo e dotato di una velocità straordinaria".

Chiosa sulla Nazionale argentina, che al momento vede molto lontana la qualificazione a Russia 2018. Ce la farà secondo lei?
"Sì, preferisco pensare positivo. Non si può discutere la rosa dell'Argentina né tantomeno un campione come Messi. Si respira un brutto clima intorno alla Nazionale e il rendimento dei giocatori ne risente. Non è un problema dei singoli o dell'allenatore secondo me, serve più equilibrio e meno pressioni. Solamente con una grande unità d'intenti sarà raggiungibile il Mondiale".

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