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esclusiva

Chiesa boom, lo scopritore: "Stesse caratteristiche del padre"

ESCLUSIVA TMW - Chiesa boom, lo scopritore: "Stesse caratteristiche del padre"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 13 dicembre 2016, 12:262016
di Gaetano Mocciaro

Il calcio italiano sta scoprendo pian piano una nuova stellina. Ieri sera nel successo della Fiorentina contro il Sassuolo tutti si sono accorti di Federico Chiesa. 19 anni, figlio d'arte (il padre Enrico è stato uno dei centravanti più prolifici in Serie A), Chiesa sta pian piano scalando le gerarchie alla Fiorentina e i viola si coccolano il nuovo talento. Ai microfoni di Tuttomercatoweb è intervenuto Maurizio Romei, presidente della Settignanese, dove Chiesa Jr ha tirato i primi calci: "A 5 anni si iscrisse alla scuola calcio, a 10 lo prese la Fiorentina. Il suo primo allenatore è stato Kurt Hamrin".

Subito grandi maestri per Chiesa
"La Settignanese ha la fortuna di avere avuto allenatori dall'importante passato da calciatore. Abbiamo Tendi, Faccenda. Ci sono stati Albertosi, Pazzagli, Mareggini. Per non parlare di Valcareggi. Ritengo che il calcio vada insegnato da chi l'ha giocato e non dai professori".

Che bambino era Federico Chiesa?
"Aveva le stesse caratteristiche del babbo, che tra l'altro ha insegnato anch'egli alla Settignanese. Federico giocava sulla fascia, stesse finte, calciava di destro ma anche di sinistro".

E la Fiorentina non ha aspettato molto per prenderlo con sé
"Diamo atto a Stefano Cappelletti, responsabile del settore giovanile, che ha creduto subito in lui. Per noi è una grande soddisfazione perché Federico è il primo giocatore cresciuto nella Settignanese arrivato a giocare in Serie A con la maglia della Fiorentina. In passato abbiamo avuto giocatori arrivati nel massimo campionato, come Tonelli o Tognozzi, ma per me che sono tifoso della Fiorentina vedere un mio 'bambino' in A con la maglia viola è qualcosa di speciale, mi riempie d'orgoglio".

Quale qualità l'ha colpita maggiormente di Federico Chiesa?
"Viene da una famiglia molto seria, Enrico non si è mai intromesso. E Federico ha preso dal babbo la serietà. La sua umiltà sta facendo la differenza e credo che questa sia una qualità che ti fa raggiungere traguardi che a volte non raggiungi nemmeno col solo talento".

Vi siete più sentiti con Federico?
"Vedo il babbo, la mamma di continuo. Presto Federico dovrebbe venire a trovarci, per gli auguri alla scuola calcio. Uno come lui che ce l'ha fatta sarebbe l'esempio migliore per i bambini che vogliono iniziare a giocare a calcio".

Cosa si aspetta adesso da lui?
"Intanto gli auguro di confermarsi in prima squadra, poi gli auguro di arrivare piano piano alla Nazionale. Voglio dare grossi meriti a chi lo ha avuto in Primavera, Federico Guidi e grossi meriti a Paulo Sousa che lo sta centellinando, l'ha lanciato all'esordio in campionato, non lo ha bruciato e piano piano lo sta inserendo in prima squadra. E lui risponde con grande maturità, tanto che non sembra avere 19 anni".

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