Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Cordella: "Io giramondo: da Abidjan a Budapest"

ESCLUSIVA TMW - Cordella: "Io giramondo: da Abidjan a Budapest"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 5 settembre 2012, 18:302012
di Gaetano Mocciaro

Fabio Cordella, 37 anni, è un giovane dirigente sportivo. Dopo le esperienze in Costa d'Avorio e Belgio, è direttore generale della gloriosa Honved di Budapest. Conosciamolo meglio, in esclusiva per Tuttomercatoweb.

Fabio Cordella, Lei è un direttore genereale giramondo. Dalla Puglia alla Costa d'Avorio fino in Ungheria. Com'è possibile ciò?

"Nel 2005 mi sono laureato in business e management, ero consulente e amico di Francesco Moriero che un giorno mi chiede di trovargli una squadra per iniziare la carriera di allenatore. Lui voleva andare all'estero e avevo trovato l'accorso con Panama, Honduras e Puerto Rico, peccato che Francesco non ami i viaggi troppo lunghi e così non se n'è fatto nulla. Abbiamo saputo della panchina vacante della nazionale della Costa d'Avorio, c'erano tanti candidati e dopo il colloquio il presidente della federazione si dice impressionato, ma preferisce puntare su Uli Stielike che aveva già esperienza in panchina. Però ci indirizza sulla panchina dell'Africa Sports, che è un po' la Vecchia Signora d'Africa per blasone e titoli conquistati. Vinciamo il primo campionato al primo colpo, io direttore generale e Moriero allenatore. Poi, l'anno dopo, ci chiamano al Lanciano e sia io che Moriero accettiamo. Poi Francesco va a Crotone e io vado a Treviso. Da lì passo in Belgio e resto 3 anni all'Union St Gilloise. Ad aprile dell'anno scorso mi arriva una mail della Hemingway Group che detiene il patrimonio della Honved. Ero già stato in Ungheria e avevo fatto una buona impressione al presidente del Vasas, tanto che aveva fatto il mio nome alla Hemingway Group, che mi manda la mail mi convocano a Budapest. Io accetto di venire e l'obiettivo è riportare il club ai vecchi fasti. Qui fino all'under 19 abbiamo l'accademia più forte in Europa e dopo 20 anni esatti otteniamo il miglior risultato a livello di prima squadra".

Com'è organizzato il club? Ti piace la vita ungherese?

"Essendo che la proprietà dell'Honved è degli Stati Uniti direi che l'organizzazione è proprio all'americana, fatta come si deve. Budapest poi è una città stupenda e per giunta a un'ora d'aereo a Bari, quindi posso trovare la mia famiglia a Lecce ogni due settimane. A livello di movimento calcistico la storia recente ci sta mostrando come ci siano tanti ungheresi in giro per il mondo. Insomma, c'è un bello sviluppo".

Che giocatore consigli al calcio italiano?

"Ne abbiamo dato uno al Parma che è fenomenale: si chiama Ihrig-Farkas e dalle movenze sembra Luis Figo. Poi abbiamo Bobal attaccante promettente di 17 anni che fino all'ultimo la Roma ha provato a prendere".

Cercherai di portare italiani in Ungheria?

"L'occhio all'Italia c'è sempre, ma se porto un italiano questi deve fare la differenza, altrimenti tanto vale. Vedremo nella prossima sessione di mercato".

Nostalgia del calcio italiano?

"Direi che il calcio italiano non mi manca, poi voglio imparare e in Ungheria si lavora con meno pressione che in Italia".

© Riproduzione riservata