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Galatasaray-Mancini, il figlio Andrea: "Progetto ambizioso"

ESCLUSIVA TMW - Galatasaray-Mancini, il figlio Andrea: "Progetto ambizioso"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
lunedì 30 settembre 2013, 19:412013
di Gaetano Mocciaro

Roberto Mancini è il nuovo tecnico del Galatasaray. Ai microfoni di Tuttomercatoweb il figlio Andrea ci racconta le sue sensazioni e ci aggiorna sulla sua carriera in Ungheria, con la maglia della prestigiosa Honved si mette in mostra davanti agli osservatori dell'Under 21.

Andrea Mancini, tuo padre Roberto è il nuovo allenatore del Galatasaray. Hai avuto modo di parlare con lui?

"Sono venuto a conoscenza della notizia tramite internet. Certamente il Galatasaray è una grande squadra che rappresenta una grande piazza. La società è seria, il presidente ambizioso e basti vedere gli acquisti di Sneijder e Drogba per far capire gli sforzi per arrivare al top del calcio europeo. La scelta di un allenatore top, come mio ritengo sia mio padre, conferma la tesi".

Ti sorprenderebbe vedere tuo padre allenare in Turchia?

"Sinceramente non più di tanto. Lui non va per i soldi ma per il progetto. Ad esempio se l'avesse chiamato alla Roma ci sarebbe andato. Il Galatasaray non credo sia inferiore ai giallorossi. C'è un progetto, una società sana che punta a far bene in Champions League e ricordiamo che l'anno scorso la squadra ha raggiunto i quarti di finale. Quest'anno il girone è difficile e mercoledì con la Juve sarà una gara importantissima".

Potremmo vedere Roberto Mancini subito impegnato in una prova tosta

"Il bello del calcio è questo. E poi meglio partire con una gara impegnativa, che se poi fai risultato il morale della squadra si rialza. E da quello che so il momento in campionato non è dei migliori".

Per quello che ti riguarda le tue prestazioni sono sotto l'occhio degli osservatori di Gigi Di Biagio

"Mi è arrivata questa voce e mi fa piacere. Chiaramente
loro hanno il dovere di seguire la maggior parte de giocatori under 21 che giocano in un campionato di Serie A e quella ungherese, nonostante non sia un campionato tra quelli top in Europa può equivalere a una Serie B italiana. Spero di fare una buona impressione e l'under 21 verrà di conseguenza se giocherò bene".

Non ti spaventava il fatto di giocare in un campionato come quello ungherese, ai margini dei radar del calcio che conta?

"Non credo, anche perché in Ungheria giocano calciatori con esperienza in Bundesliga ed Eredivisie. Un'altra squadra di Budapest, ad esempio, ha preso un giocatore che ha un passato nel Real Madrid. Il campionato è di livello e sta crescendo. Io sapevo che se facevo bene c'era la possibilità di entrare nel giro dell'Under 21 e spero di giocarmi al meglio le mie carte".

Come procede l'ambientamento?

"L'adattamento è sempre difficile: paese nuovo, compagni nuovi, tutto nuovo ma devo dire che procede bene. Il mister Marco Rossi secondo me è un bravissimo allenatore e aiuta noi italiani. Ci protegge e tira fuori il meglio di noi stessi. Venivamo da un periodo difficile e noi italiani eravamo i primi bersagli della tifoseria, ma l'ultima vittoria ha calmato le acque. La squadra è tra le più giovane d'Europa e stiamo crescendo partita dopo partita".

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