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esclusiva

Guardalben: "Almeyda: sparate per vendere"

ESCLUSIVA TMW - Guardalben: "Almeyda: sparate per vendere"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 26 settembre 2012, 19:002012
di Gaetano Mocciaro

Matteo Guardalben, ex portiere di Parma e Palermo, attualmente svincolato e pronto a tornare in pista, racconta il suo momento attuale e commenta le frasi uscite sull'autobiografia di Matìas Almeyda, suo ex compagno ai tempi di Parma. In esclusiva per Tuttomercatoweb.

Matteo Guardalben, anzitutto sei ancora svincolato?

"Purtroppo sì, svincolato ma non ritirato, nel senso che ho ancora voglia di giocare e mi sto allenando tutti i giorni per farmi pronto per una chiamata. Capisco che ora in B è dura, perché le società devono guardare i bilanci e mettere in campo i giovani che sono il futuro".

Saranno il futuro, ma bisogna anche guardare ai giocatori del presente, che rischiano di essere tagliati fuori...

"Io mi rendo conto delle scelte societarie che per far quadrare i conti preferiscono lanciare un giovane, magari in prestito, magari pagato dal club di appartenenza rispetto magari a un giocatore di esperienza ma più costoso. Per quello che mi riguarda ho pagato molto lasciando la A per la B per motivi familiari e lì mi sono tirato un po' la zappa sui piedi. Penso che ultimamente sia a Modena che Genova ho fatto un buon lavoro. Pensavo di rimanere a Modena, ma sono state fatte scelte diverse, peccato. Se qualcuno che andando avanti da qua a gennaio ha bisogno io sto facendo di tutto per non farmi trovare impreparato".

Parliamo di alcuni passaggi usciti dall'autobiografia di Matìas Almeyda. Siete stati compagni di squadra al Parma, lui ha lanciato qualche ombra sulle sostanze assunte dai giocatori

"Diventa difficile commentare queste parole. Mi sono chiesto del perché quando uno smette si decide di voler scrivere qualcosa, magari con frasi ad effetto. Sono sincero, l'uscita di Almeyda non mi è piaciuta e non trovo necessario né giusto scrivere certe cose per vendere il libro. Preferisco Zeman che dice quello che pensa al momento".

Riguardo alle sostanze assunte Almeyda parla di paura per quello che è successo a qualche
giocatore e del fatto che lui stesso arrivasse a saltare fino al soffitto

"Io ero in quello spogliatoio e posso dire che le flebo venivano fatte. Il giocatore, se vogliamo, è "ignorante", non è certo un medico per cui ti affidi per forza a lui. È come quando vai dal dottore e lui ti sottoscrive una medicina. Tu che fai? La prendi! Ora, per quello che mi riguarda io non mi sono mai sentito di saltare, non ho mai avuto questa forma fisica per dire "paro tutto". Sono convinto che all'epoca certe flebo erano un aiuto, se eri stanco ti facevano flebo ricostituenti. Almeyda dice che saltava fino al soffitto? Rispondo con una battuta e dico che forse non si ricordava delle sue prestazioni, perché l'Almeyda della Lazio era un grande giocator, al Parma non è stato molto positivo".

Almeyda allude anche alla sfida del 2001contro la Roma che ha dato lo scudetto ai giallorossi. Dice che alcuni non si stavano impegnando molto e che era stato chiesto il favore di non farlo

"Io c'ero e quel pomeriggio ho vissuto un sogno, penso di avere ancora dei filmati rimasti in campo. La Roma in quel momento arrivava all'ultima giornata che si giocava lo scudetto, io mi ero seduto in panchina ad aspettare che i giallorossi arrivassero a riscaldarsi per vedere l'atmosfera, era qualcosa di pazzesco l'Olimpico quel giorno. Mancato impegno? Onestamente non mi pare, non ricordo di gente che non correva. Certamente gli stimoli della Roma erano di molto maggiori e li ho aspettavi c'era lo stadio pieno da brividi. E poi, visto che Almeyda parla di gente che non correva, non si impegnava: perché non fa i nomi? A me sembrano sparate, onestamente e mi dispiace per i miei ex compagni di squadra che difendo".

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