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esclusiva

Macheda: "Felice al Panathinaikos. Qua mi sento un leader"

ESCLUSIVA TMW - Macheda: "Felice al Panathinaikos. Qua mi sento un leader"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 8 novembre 2018, 16:302018
di Simone Bernabei

Dopo Italia, Inghilterra e Germania, Federico Macheda in estate ha deciso di fare tappa in Grecia, per proseguire la propria carriera. Una scelta chiara, forte, precisa, quella dell’ex Golden Boy del Manchester United che tramite i microfoni di TuttoMercatoWeb ha voluto raccontare le prime settimane in terra ellenica. Partendo, ovviamente, dal suo arrivo al Panathinaikos: “All’inizio non è stato semplice, sono arrivato che ero un po’ indietro di preparazione e la squadra stava già lavorando insieme da qualche settimana. Ma durante l’estate ho lavorato sodo, mi sono tenuto in forma e quindi ho impiegato poco tempo ad inserirmi”.

L’inizio di stagione parla di 3 gol segnati, un assist e le ultime 4 partite giocate da titolare…
“Sono felice, sento la fiducia dell’allenatore, così come quella della società e del direttore sportivo. Per me questi sentimenti sono importanti, per questo sono convinto che andrà sempre meglio, in futuro”.

Ma perché proprio il Panathinaikos?
“Avevo diverse offerte sia dall’Italia che dall’estero. Ma a questo punto della mia carriera volevo provare qualcosa di diverso, di estremamente stimolante. E così ho scelto il Panathinaikos, una società importantissima con una grande storia alle spalle”.

Un Panathinaikos che vuol tornare protagonista anche in Europa, proprio come in passato. Ma quali sono adesso gli obiettivi stagionali?
“Il Panathinaikos è una società ambiziosa, non potrebbe essere altrimenti. La piazza è molto calda e nonostante i problemi avuti l’obiettivo è quello di tornare a giocare in Europa. Siamo partiti con una penalizzazione di -6 punti, senza la quale saremmo al terzo posto. Ora come ora l’obiettivo è continuare a crescere, poi negli ultimi due mesi di stagione vedremo dove saremo arrivati e quali possibilità avremo. Abbiamo una squadra fatta di tanti giovani bravi, ma come detto puntiamo all’Europa”.

In una squadra di giovani, lei sta assumendo sempre più il ruolo di guida…
“E’ forse la prima volta in cui ho una responsabilità del genere, in cui devo essere io uno dei leader della squadra. E devo dire che mi piace molto. I ragazzi mi seguono e io sono felice, cerco sempre di dare una mano a tutti. Qua gioco prima punta e mi sto trovando benissimo, anche perché la filosofia di gioco è sempre offensiva e propositiva”.

Poi ci sono i tifosi, una componente importante del calcio greco.
“Ho scelto il Panathinaikos anche per questo. Volevo nuovi stimoli e una tifoseria del genere ti dà qualcosa in più da questo punto di vista. Sabato abbiamo giocato il derby con l’AEK e lo stadio era pieno. Domenica invece ci aspetta la gara con l’Olympiacos, ovvero il derby più sentito. Farò di tutto per segnare e regalare una gioia ai tifosi, oltre che a me stesso. Da una settimana qua non si parla di altro che non sia questa partita”.

A 27 anni come detto ha scelto la Grecia. Ma c’è qualcosa che vorrebbe dire ai dirigenti e più in generale al calcio italiano?
“Io non devo dire niente a nessuno. Ho fatto una scelta consapevole e cerco sempre di dare il massimo in campo. Ora sono maturato umanamente e sportivamente, sto crescendo e chiaramente in futuro mi piacerebbe tornare a vivere anche altre emozioni importanti”.

Si riferisce alla Premier o alla Serie A?
“Tornare a giocare in Premier sarebbe un onore. Ma anche la Serie A per me è uno dei migliori campionati al mondo. Ma ora voglio solo godermi al massimo l’esperienza al Panathinaikos”.

Passiamo all’attualità: da ex Manchester United, cosa pensa della vittoria di ieri dei Red Devils sulla Juventus?
“Ho visto la partita, e devo dire che è stata strana. La Juve avrebbe meritato di vincere 2 o 3 a zero. Ho visto una superiorità netta da parte dei bianconeri, ma lo United è stato bravo a non affondare e poi a rimontare. Ma quella in fondo è proprio la mentalità del Manchester United: non mollano mai, hanno messo in campo cuore e coraggio. E alla fine hanno avuto ragione”.

In generale però questo non è certo uno dei momenti storici migliori per i Red Devils…
“E’ vero, anche perché lo United dovrebbe sempre essere al top e negli ultimi anni non ci stanno riuscendo. Io credo che l’addio di sir Alex Ferguson abbia davvero pesato tantissimo, ma la strada credo sia quella giusta e sono convinto che nelle prossime stagioni la squadra tornerà al vertice del calcio europeo”.

Capitolo Cristiano Ronado: lei ci ha giocato insieme allo United. Che pensa del colpo di mercato della Juventus?
“Cristiano non lo sento da un po’ di tempo, quando eravamo allo United eravamo buoni compagni. Mi impressionava prima e oggi lo fa ancora di più. Da giovane, quando eravamo insieme in Inghilterra, mi colpiva la sua voglia di migliorarsi. Oggi, con lui che ha 33 anni, mi sorprende ancora di più perché questa voglia è aumentata ancora di più. Cristiano, per la mentalità che ha e che mette in campo ogni giorno, merita di stare al top del calcio mondiale e soprattutto di essere un esempio per chi lo guarda da casa”.

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