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esclusiva

Nicolato: "Il mercato portoghese viene sottovalutato"

ESCLUSIVA TMW - Nicolato: "Il mercato portoghese viene sottovalutato"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
lunedì 15 agosto 2011, 18:302011
di Marco Gori

Nell'ormai famoso allarme lanciato dall'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, sulla situazione del nostro calcio, si parla della possibilità per l'Italia di essere superata, oltre che dalla Germania, anche da Francia e Portogallo. Ne abbiamo parlato con il procuratore Francesco Nicolato, profondo conoscitore della realtà lusitana.

Galliani sostiene che, dopo essere stato superato da quello tedesco, il calcio italiano, tallonato anche da quello francese e da quello portoghese, rischia un nuovo sorpasso. Tu che conosci bene la realtà lusitana, pensi che sia possibile? Ci sono stati alcuni colpi importanti da parte dei club della Liga Sagres, come l'acquisto di Witsel da parte del Benfica, però ci pare che il calcio portoghese sia limitato a tre, massimo quattro realtà importanti. Sei d'accordo?
"L'affermazione di Galliani è un'invettiva con un interessante sfondo critico-interrogativo riferito agli altri organi dirigenti del calcio italiano. Dallo stesso amministratore delegato del Milan, viste le sue indubbie capacità gestionali a livello di club, e come ex-presidente della Lega, mi farebbe piacere un'analisi su come rielaborare il sistema-calcio ormai abituato a vivere su un piedistallo. E' inutile negare che questo sport-business si trova in uno stato di limbo anti-competitivo, una situazione che ha radici lontane, derivanti da un'aperta crisi strutturale del sistema e dalle carenti risorse umane le quali hanno portato ad una cappa calcistica. Il calcio rispecchia la situazione di una nazione, e sinceramente l'Italia mi sembra un Paese nettamente in difficoltà, statico e obsoleto in molti suoi aspetti. Nel ranking FIFA il Portogallo è già davanti all'Italia, seppur di misura, per quello che possono valere questi punteggi di merito; a livello di club posso riscontrare che l'Europa League è stata vinta dal Porto, mentre in un semplice preliminare il Palermo è stato eliminato dal Thun...comincerei a preoccuparmi anche dell'efficienza gestionale dei club svizzeri, che stanno evolvendo il loro calcio in modo nettamente competitivo. In Portogallo ci sono quattro club di prima fascia che riescono a mantenersi ad ottimi livelli nonostante la nazione sia caratterizzata da una profonda crisi economica, gli altri sono ottime realtà che fungono da laboratori calcistici spesso a basso costo per fare crescere talenti e promuovere nuovi allenatori, come lo stesso Villas-Boas che prima di allenare il Porto ha fatto un anno di esperienza all'Academica".

A proposito di Europa League, come ti spieghi il fatto che le squadre portoghesi abbiano dominato in maniera così sorprendente?
"Non posso spiegare nulla, posso solo imparare da chi ottiene dei risultati con la qualità. In Portogallo ho potuto apprezzare la programmazione basata sulla competitività' meritocratica".

Ciononostante, si continua a parlare di giocatori portoghesi o che giocano in Portogallo che potrebbero approdare in Italia, che ne pensi?
"Penso che al massimo potrebbe esserci un'operazione in entrata nel nostro campionato, ma ne dubito molto".

In conclusione, pensi che il Portogallo possa diventare una seconda Spagna, ovvero un Paese dove potranno andare a giocare alcuni nostri calciatori interessanti e dove i nostri club potranno pescare solo dei giovani di prospettiva?
"Il Portogallo non è una copia della Spagna, ha una sua identità con principi e valori tecnici ben delineati. Non immagino una spiccata interazione di mercato nel tempo tra Italia e Portogallo, salvo qualche isolata operazione, vedi Bojinov allo Sporting. I club italiani stanno sottovalutando le opportunità di mercato che i club lusitani offrono, c'è ancora molta diffidenza".

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