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Nuno Campos: “Milan, così ho battuto il Porto. Ma a Pioli non do consigli”

ESCLUSIVA TMW - Nuno Campos: “Milan, così ho battuto il Porto. Ma a Pioli non do consigli”
mercoledì 3 novembre 2021, 09:45Serie A
di Ivan Cardia

Cos’hanno in comune Jurgen Klopp e Nuno Campos? Sono entrambi allenatori, per dire la più ovvia. Ma soprattutto, sono gli unici ad aver sconfitto il Porto in questa stagione. I lusitani, questa sera avversari del Milan in una gara decisiva per entrambe, hanno sofferto infatti soltanto due battute d’arresto sinora. In Champions League, contro il Liverpool di Klopp. E nella Taça da Liga, l’equivalente portoghese della Coppo Italia, da parte del Santa Clara.

Il figlio prodigo tornato dall’Italia. A guidare la formazione delle Azzorre, che l’anno scorso è stata la sorpresa della Primeira Liga chiudendo al sesto posto, un volto noto del nostro calcio. In Italia, infatti, ricordiamo Campos per i due anni come vice di Paulo Fonseca alla guida della Roma in Serie A. Dopo un’intera carriera da secondo del connazionale, dalle giovanili dell’Estrela Amadora - correva l’anno 2006 - ai giallorossi, passando per il Porto, il Braga e lo Shakhtar Donetsk, si è infatti messo in proprio. E ai Dragoes ha riservato un bello scherzetto, superandoli 3-1 una settimana fa: “Abbiamo messo in campo quello per cui ci siamo preparati duramente, per cui ci prepariamo ogni giorno - dice Campos a TMW - non ho cambiato la nostra strategia di gioco, l’unica vera differenza è che giocavamo contro il Porto. Magari abbiamo aggiunto dei piccoli dettagli, come sempre molto di quel che fai dipende dall’avversario”.

Ecco, se dovesse dare a Pioli un consiglio?
“Non lo farei. Per due semplici ragioni. La prima è che sono portoghese: spero che questa sera vinca il Porto. La seconda è che Pioli è un allenatore fantastico, non ha certo bisogno dei miei consigli. Sa benissimo quello che deve fare”.

Parliamo del Milan, allora. Lo ha affrontato con la Roma, si aspettava questo miglioramento esponenziale?
“Avevamo capito che era una squadra destinata a crescere. Può succedere di tutto, quando hai un ottimo allenatore e giocatori di qualità. Non sono sorpreso”.

Questa è la sua prima stagione come allenatore in prima. Cosa aspettarsi?
“Ho le idee chiare, voglio costruire una squadre che sappia giocare un calcio che la gente si ferma a guardare. Se raggiungiamo gli obiettivi che ci prefiggiamo, possiamo vincere tutte le partite. Voglio che le mie squadre dominio il gioco, con tanto possesso palla. Sarò felice solo quando la mia squadra giocherà un calcio offensivo attraente”.

Con Fonseca, ha allenato per diverse stagioni all’estero. Come ha ritrovato il massimo campionato portoghese? Il gap con i Big5 è così ampio?
“È un campionato di altissima qualità. La differenza coi Big5, secondo me, non riguarda la qualità, né degli allenatori né dei giocatori, ma tutto quello che circonda questi campionati. Parlo dei media, dell’ambiente, dei soldi: sono questi a fare la differenza, non la qualità”.

Ultimo passaggio sulla Roma. Che ricordi si terrà dentro?
“Ho amato lavorare per la Roma. Per il club, per la città, per i tifosi. È una grande società, è stato un onore poter rappresentare i giallorossi. È un grande orgoglio per me poter dire di aver rappresentato la grande Roma”.

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