Pasqualin: "Meno extracomunitari? Tuteliamo i vivai"
In Inghilterra non stanno perdendo tempo. Dopo un Mondiale da dimenticare hanno già pensato ad una prima soluzione per ripartire e valorizzare i propri giocatori:una delle idee della Football Association è la riduzione del 50% dei giocatori extracomunitari. Può essere una strada percorribile anche in Italia? Abbiamo girato la domanda ad un grande esperto di calcio e della materia in questione, l'avvocato Claudio Pasqualin.
Pensa che anche il nostro calcio potrà seguire un esempio del genere?
"E' auspicabile. Purtroppo dobbiamo sempre imitare qualcuno, ma ogni norma a tutela dei nostri vivai è benvenuta. Non parlo affatto di norme discriminatorie, mi riferisco al fatto che l'arrivo di tanti extracomunitari negli ultimi anni non ha affatto alzato il livello del nostro campionato. In Inghilterra tra l'altro valutano il curriculum del giocatore in questione, non accettano subito il primo che arriva.
Dobbiamo prendere il meglio dalle altre nazioni"
Certo, era stata fatta una gran battaglia in Italia per aumentare il numero degli extracomunitari.
"Sì, ma gli interessi commerciali sono sempre stati prevalenti su quelli tecnici. Speso le motivazioni di alcuni acquisti non avevano niente a che fare con le esigenze tecniche di una squadra. E poi voglio dire un'altra cosa".
Prego.
"Il calcio deve tutelare pure il campanile e i colori sociali. Prendiamo il Catania dell'anno scorso: se fossi stato un tifoso siciliano che interesse avrei avuto ad andare allo stadio a vedere una squadra argentina...?"