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esclusiva

Socrates diventa un film. De Sisti: "Era fuori dagli schemi"

ESCLUSIVA TMW - Socrates diventa un film. De Sisti: "Era fuori dagli schemi"TUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Pasquinucci
lunedì 14 ottobre 2013, 22:432013
di Gaetano Mocciaro

Socrates diventerà il soggetto di un film. Uno degli artisti del pallone più originali e discussi degli anni '80, vedrà la sua storia raccontata per mano della regia di Mimmo Calopresti. Ai microfoni di Tuttomercatoweb il suo ex allenatore Giancarlo "Picchio" De Sisti ci racconta il Socrates di Firenze, arrivato con grandi aspettative nell'estate del 1984 e rivelatosi delusione cocente.

Giancarlo De Sisti, ci racconti Socrates

"Un personaggio fuori dagli schemi, fuori dal cliché del classico giocatore. Intanto per il fascino che si portava col suo tacco di Dio, poi per il suo essere impegnato politicamente e per l'essere un laureando in medicina,cosa rara nel mondo del calcio. Lui dava un tono un po' chic al suo personaggio che espletava in maniera impegnata. Un grande personaggio che arrivato a casa nostra suscitava fascino e curiosità".

Come nacque la scelta di portarlo a Firenze?

"L'avevamo visto giocare molto bene nel 1982 ai Mondiali. In realtà noi eravamo andati a seguire Passarella, volevamo prendere lui. Poi abbiamo visto Socrates che stava facendo grandi cose. A essere sincero non mi era venuto in mente di prestare le attenzioni su questo campione per un motivo semplice: io non prevedevo variabili al mio assetto tattico e anche se era andato via Bertoni per una questione per il quale non potevo fare nulla io pensavo sempre a riproporre il sistema collaudato che l'anno prima ci aveva fatto essere la squadra più brillante del campionato italiano. Concepivo uno schema con due attaccanti e Antognoni dietro. Perciò tatticamente non avevo bisogno di un altro fantasista. Alla fine una serie di contingenze ci hanno portato a scegliere lui e fu accettato con piacere perché era sempre un campione assoluto".

Alla fine non andò come sperato

"Veniva da un altro mondo, da un altro modo di concepire il calcio. Ricordo un episodio: il primo giorno di ritiro eravamo a 1200 metri e dovevamo prendere l'ovovia. Lui mi guardò stupito e disse "ma io sono anni che gioco a calcio e una cosa simile non mi è mai capitata". Si meravigliava spesso dei nostri metodi e d'altronde veniva dal calcio samba, del futebol bailado e si è ritrovato in un torneo dove si aggredisce e si corre. Però che classe che aveva".

Proverbiale il suo incedere lento

"Spesso corricchiavamo insieme ed era persino caputato che rallentava a tal punto che andavo più forte io...".

Lei ha rimpianti sul suo insuccesso

"Credo che la colpa non fosse soltanto sua, ma vada distribuita tra me, la società, i compagni. E ovviamente lui. Certo, ricordo che a un certo punto della stagione iniziò a fare molto poco. Aveva degli amici brasiliani a Sesto Fiorentino, e spesso si intratteneva con loro. Era una persona particolare e speciale. Se mi mettessi a raccontare tutti gli aneddoti non finirei più. Per questo sono curioso di vedere il film, se sarà in grado di dipingere perfettamente Socrates".

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