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Eto'o, novanta minuti per capire il futuro

Eto'o, novanta minuti per capire il futuroTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 1 marzo 2015, 07:452015
di Andrea Losapio

Fra Eto'o e Mihajlovic non scorre buon sangue. Lo si è capito dopo la sconfitta contro il Torino, o meglio, il lunedì dopo la debacle (5-1) contro i granata. I fatti sono noti, il tecnico serbo voleva tutti quanti per una doppia seduta, l'attaccante africano l'ha saltata a piè pari, probabilmente perché non si sentiva del tutto colpevole di fronte a un esordio da incubo. Dopo il rischio rescissione c'è da dire che Miha lo ha impiegato sia contro il Sassuolo, per una ventina di minuti, sia contro il Chievo, tutta la partita. Un assist, qualche giocata, ancora una condizione abbastanza approssimativa. Oggi contro l'Atalanta c'è una di quelle sliding doors da non sbagliare: da una parte c'è il baratro (e il già probabile addio a giugno), dall'altra una permanenza alla Sampdoria almeno da valutare.

Tutto starà nel capire se Mihajlovic ha intenzione di schierarlo dal primo minuto in luogo dello squalificato Eder - assenza importante - dopo i tanti applausi ricevuti in settimana a Bogliasco dai sostenitori blucerchiati.
Dall'altra parte la sfida è parecchio sentita, poiché dopo tre mesi di parziale presenza, lo stadio sarà gremito. L'Atalanta ha bisogno di incominciare a inanellare risultati buoni per la salvezza, e la Sampdoria inaugura un filotto di partite alla portata (poi ci sarà Parma in trasferta e Udinese in casa) e da non sbagliare. Il tridente provato dal tecnico sampdoriano è certo di peso, e pure con un discreto potenziale offensivo: Bergessio centrale, Muriel a destra e, appunto, Eto'o sulla sinistra, in quello che era il ruolo di Gabbiadini fino al suo arrivo. Così, dopo un inizio non così semplice, il camerunense può riprendersi la Sampdoria. In caso contrario sarà complicato non recitare, almeno per un'altra settimana, un altro mea culpa.