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Felipe Anderson spiega perché il calcio è una fase. Salah, capita

Felipe Anderson spiega perché il calcio è una fase. Salah, capitaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 10 marzo 2015, 07:002015
di Andrea Losapio

Era la partita di Mohamed Salah. Perché dopo i grandi gol, consecutivi, contro Sassuolo, Torino, Inter, Tottenham e Juventus, l'egiziano era alla prova del nove. Non punti, ma solo per capire a che punto fosse la notte. O meglio, la Viola, perché va bene l'Europa League, e chissà che non arrivi un'ennesima impresa contro la Roma, ma il campionato prima o poi dev'essere una soddisfazione, al di là dei rigori di Balotelli e il quarto posto, oppure la finale di Coppa Italia. Sarebbe meglio utilizzare il condizionale, sarebbe dovuta essere la partita di Salah. Non lo è stata.
La Lazio ha dominato, come qualche volta gli è capitato, in tutto e per tutto. Biglia ad aprire, solito rigore di Candreva a raddoppiare, poi la doppietta del magnifico Klose (Djordjevic chi?). E Felipe Anderson? L'uomo più atteso alla vigilia, proprio nella sfida a distanza contro Salah. Beh, ha stravinto, pur non entrando in primissima persona nei gol, conquistando il rigore del due a zero e spaccando più volte la partita.


Ma Felipe Anderson dov'era finora? A gennaio 2013 sembrava già praticamente nella Capitale, con il suo approdo definito alla Lazio. Poi c'era la possibilità che arrivasse Keisuke Honda, ma - a posteriori - il suo mancato trasferimento è stata la fortuna dei tifosi biancocelesti. Pur non brillando nella prima stagione (anzi, fallendo completamente il suo impatto) Anderson ha raccolto tredici presenze. Ora, nei venti gettoni raccolti, sei gol e tantissime giocate d'altissima classe. Nel Brasile Under 20 faceva la differenza dal 2011, era la spalla di Neymar e, in alcune occasioni, il gemello diverso del fenomeno al Barça. Purtroppo Felipe Anderson ha avuto bisogno di dodici mesi per adattarsi: onore al merito a Petkovic prima, Reja poi ma soprattutto Pioli ora. E Lotito, perché altri presidenti lo avrebbero venduto al primo sospiro di vento. Il calcio è transitorio, è una fase, e alle volte serve essere sull'onda giusta al momento giusto. E non sull'Honda...