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Finale 3°-4° posto: è davvero indispensabile?

Finale 3°-4° posto: è davvero indispensabile?TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
lunedì 1 luglio 2013, 06:302013
di Gaetano Mocciaro

La medaglia di bronzo è stata conquistata, al termine di una partita infinita, chiusa ai calci di rigori, giocata nel sole cocente. I giocatori ne avrebbero fatto volentieri a meno, lo stesso Chiellini a fine partita contro la Spagna manifestò le sue perplessità soprattutto sull'orario assurdo in cui si sarebbe giocata la partita. Il punto è proprio l'utilità della partita in sé: è davvero così importante la finale del 3° e 4° posto?

La FIFA però sembra continuare a non porsi il problema, a differenza dell'UEFA. Il massimo organo europeo ha abolito la finalina dopo il 1980, all'epoca Italia e Cecoslovacchia si giocavano il terzo posto. Gli azzurri, padroni di casa, persero ai rigori in uno stadio semivuoto, in un desolante San Paolo con appena 24mila spettatori. Cosa grave considerato che a giocare c'era la squadra di casa. Quattro anni prima fu pure peggio, con i quasi 7mila spettatori di Zagabria per Jugoslavia-Olanda. La stessa Coppa dei Campioni/Champions League, così come la Coppa delle Coppe e la Coppa Ufa/Europa League non hanno mai concepito una sfida fra le perdenti delle semifinali. E nemmeno in Sudamerica con la Libertadores.

Ai Mondiali, eccetto l'edizione del 1930, la medaglia di bronzo è sempre stata assegnata. Il successo, a differenza degli Europei, è piuttosto buono, con stadi prevalentemente pieni (persino uno Svezia-Bulgaria a Pasadena fece 91mila spettatori). Diverso il discorso della Confederations Cup dove si è assistito a finaline in stadi semideserti (28mila spettatori per Australia-Brasile del 2001, 18mila spettatori per Turchia-Colombia del 2003) a differenza di come almeno nel torneo di avvicinamento ai Mondiali non si senta la necessità di una gara in ogni caso superflua. La FIFA, in ogni caso, non sembra intenzionata ad abolire una gara che garantisce in ogni caso incassi e introiti da sponsor. A Italia e Uruguay è toccato il supplizio di giocare nel caldo infernale del Brasile. Fra quattro anni se non altro andrà meglio, visto che si giocherà in Russia.