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Fiorentina, Bucchioni: "Il peggio è passato...e tocchiamo ferro"

Fiorentina, Bucchioni: "Il peggio è passato...e tocchiamo ferro"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 28 ottobre 2014, 07:522014
di Andrea Melli
fonte Enzo Bucchioni

Mi viene da dire che il peggio è passato. E tocchiamo ferro. Negli occhi dei giocatori della Fiorentina ho visto uno sguardo diverso, più rabbia, più determinazione, la reazione che ha portato al pareggio di San Siro è fatta anche di personalità. Senza la paura della classifica non brillante in chiave Champions, con più serenità complessiva, se la Fiorentina non avesse perso la gara precedente, sono sicuro che nel finale col Milan avrebbe provato anche a vincere invece di accontentarsi del pari. Mi sembra cresciuta anche la brillantezza atletica e questo pesa molto. Ora dovrà crescere anche la manovra, andranno ritrovate vecchie certezze, sperando che il recupero di Borja continui. Domani arriva l'Udinese e vincere è un obbligo per continuare il percorso. Si è fermato Mati Fernandez e questa è l'occasione per rilanciare Ilicic dall'inizio, dopo il gol di Milan ha voglia di dimostrare il suo valore anche in casa e l'occasione è giusta. Non sappiamo le intenzioni di Montella, ma con l'Udinese che in genere gioca con una punta sola (questa volta forse Muriel e non Di Natale) e Gonzalo è squalificato, forse tornare alla difesa a tre con Richards a destra, Tomovic centrale e Savic a sinistra potrebbe essere una soluzione. Richards potrebbe dare anche spinta con Cuadrado largo a destra (partendo da lontano rende di più) e Pasqual largo a sinistra. In mezzo Kurtic, Aquilani e Borja, davanti Ilicic e Babacar. Ma le soluzioni non mancano da Badelj con Aquilani interno e fuori Kurtic.

Intanto si scalda anche Mario Gomez. Da ieri lavora in gruppo e non è poco. Forse potrebbe essere tra i convocati di domani, ma in campo non andrà e non andrà neppure domenica a Genova con la Samp, gara tostissima. E' probabile che si rivede giovedì sei in Europa League nel ritorno con il Paok Salonicco, gara agonisticamente e psicologicamente meno intensa.

Si aspetta anche Pepito Rossi che tra un mesetto tornerà a Firenze. Quando lo rivedremo in campo? Fosse per me lo vorrei sempre e comunque, anche con una gamba sola. Ma credo sia sbagliato mettere pressioni e fare previsioni. Ho sentito il suo procuratore (tra l'altro bravissimo) ipotizzare il ritorno per febbraio. Non mettiamogli fretta, questo è più di un appello. Capisco che stimolarlo, mettergli il traguardo più vicino psicologicamente possa aiutare a lavorare e a battere la sfortuna, ma fare del bene al ragazzo significa rimandarlo in campo soltanto quando tutti e dico tutti, saranno certi che il margine di rischio sarà ridotto al minimo. Già nel passato (e lo sappiamo) sono stati commessi errori per la fretta e per la Nazionale, questa volta un mese in più o in meno credo conti poco di fronte al ritorno alla completa a durevole attività agonistica di un campione che manca alla Fiorentina e al calcio italiano. Ti aspettiamo Pepito, ma con calma.

Infine i rinnovi. Andrea Della Valle, nell'ultimo slancio di grande generosità, ha dato mandato ai manager di chiudere tutti i contratti in scadenza in tempi brevi per non dare alibi a nessuno. Dopo aver sbloccato Cuadrado, il caso più complicato che turbava il ragazzo e lo spogliatoio, tirando fuori una barca di soldi, per la serenità di tutti si passerà ad analizzare e chiudere tutto il resto. Neto resterà a Firenze e questo mi sento di dirlo. La distanza tra offerta e richiesta non è poca (500 mila euro) ma anche qui Cognigni, Pradè e Macia stanno studiando la strada dei bonus, contro bonus, idee varie per far comunque guadagnare di più il giocatore con soddisfazione di tutti. Poi si passerà ad Aquilani e gli altri. Piccolo problema, come vi abbiamo anticipato la scorsa settimana, potrebbe essere Babacar se deciderà di affidarsi a Raiola come pare. Il giocatore è bravo e merita, ma la Fiorentina non è una mucca da mungere. Fa le cose con equità e serietà con tutti, i contratti a rendimento e obiettivo ormai devono essere accettati.