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Fiorentina, Joaquin e Betis: tris esplosivo. Lo stallo non conviene a nessuno

Fiorentina, Joaquin e Betis: tris esplosivo. Lo stallo non conviene a nessunoTUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
lunedì 24 agosto 2015, 21:402015
di Ivan Cardia

Liberate il soldato Joaquin. L'esterno andaluso ritiene conclusa la sua esperienza alla Fiorentina, lo ha chiarito lui stesso nell'intervista rilasciata a firenzeviola.it: troppo forte il richiamo del Betis Siviglia, con la cui maglia addosso è cresciuto per poi vestirne i colori fino al 2006. Per i tifosi biancoverdi è ancora un idolo, per lui Siviglia sa ancora di casa, comprensibile che voglia tornare per gli ultimi capitoli della sua carriera dopo esserne stato lontano per tanto tempo, novello trentaquattrenne. Una situazione che somiglia tanto ad uno stallo messicano, un triello tipico di un western o di uno dei successi pulp di Quentin Tarantino: da un lato, le richieste, legittime, del giocatore, che ha riferito di essere stato messo sul mercato in tempi non sospetti e ha visto la possibilità di tornare nel posto che più gli fa battere il cuore; dall'altro, quelle, altrettanto legittime, della società gigliata, che si fa forte di un contratto tuttora in essere, peraltro con opzione per il rinnovo dopo 15 presenze in stagione, ma soprattutto vuole una mossa concreta del Betis. Dai biancoverdi la Fiorentina si aspetta che alzino l'offerta, perché comunque Joaquin è al momento un titolare a tutti gli effetti nella formazione tipo di Paulo Sousa, al netto della tribuna nell'esordio in campionato contro il Milan; dalla Fiorentina, Joaquin si aspetta che acconsenta a liberarlo, perché a inizio mercato la sua indefettibilità nell'organico rosa non era così evidente.

L'essenziale è invisibile agli occhi, diceva Antoine de Saint-Exupéry: alla Fiorentina hanno scoperto che Joaquin è essenziale per Paulo Sousa, l'esterno ha scoperto che il richiamo di Siviglia è troppo forte per resistervi. Ascoltare il cuore, anche nel mercato, può essere importante, ma senza mai dimenticare che pur di sempre di contratti e di soldi si parla. E che nel braccio di ferro tutti i contendenti rischiano di farsi male, soprattutto quando si è in tre.