Fiorentina, troppe panchine per Zarate. A giugno rischia di partire

Inquietudine. Disagio. O semplicemente voglia di spaccare il mondo. Mauro Zarate non è tipo da accettare la panchina tanto facilmente e anche per questo il ruolo «alla Robbiati» che gli ha affidato Sousa - sottolinea il Corriere Fiorentino - comincia a stargli stretto. L'allenatore viola però dal canto suo lo preferisce come asso nella manica da calare a gara in corso. Perché l'ex laziale ha grande rabbia agonistica, gran talento e quell'innato "caos positivo".

Il limite di Maurito, invece, ovviamente è il disordine tattico, che lo spinge spesso a essere solista e a partecipare poco alla fase difensiva della squadra. Cambierà il vento? Possibile, soprattutto considerando le difficoltà offensive viola e il recente infortunio di Babacar, ma nulla è certo. A fine stagione insomma urgerà un chiarimento. Perché Zarate (acquistato a gennaio a titolo definitivo per 2,5 milioni) scalpita per avere spazio e in caso contrario è pronto anche a prendere in considerazione di cambiare aria. In fondo, guardando la sua carriera, non sarebbe la prima volta.