Fiorentina, uno striscione non fa primavera. E neanche contestazione
Che Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, o Sergio Marchionne, numero uno Fiat e Ferrari, abbiano appeso uno striscione per contestare la Fiorentina è impossibile. Che siano stati i tifosi della Fiorentina, idem. Nello specifico: al Franchi è stato apposto un doppio striscione con scritto 'cari Della Valle, i veri sòla siete voi!'. Da lì l'elenco di promesse non mantenute, tra azionariato popolare, centro sportivo ad Incisa, nuovo stadio nel 2008, Scudetto nel 2011 e, lo scorso anno, stadio alla Mercafir. Che per cuore o per passione, o per impedimenti burocratici ed ostacoli economici, piuttosto che poi sportivi e di rettangolo di gioco, tali obiettivi non siano stati raggiunti, è verità. Però funziona così ovunque, nel mondo del football.
Le mire talvolta non corrispondono alle realtà ma questo Firenze, città di polemica intrinseca ed insita, lo sa pur bene. C'è pure un'altra legge non scritta, e di questa i tifosi son benissimo a conoscenza, che per gridar qualcosa su un telone l'obbligo è quello di firmarlo, che l'impronta sia di una Curva o di un Gruppo. Lasciarlo anonimo è una notizia che tale non è, perché può essere l'espressione del singolo stanco, del gruppo stufo ma pure dell'intera popolazione di un tifo sfiancata da una determinata realtà. Ma siccome non è dato saperlo, visto che la firma non c'è, ecco che è sbagliato parlar di contestazione. C'è uno striscione, che è espressione di chi non si sa, a Firenze, a far compagnia ai cancelli dell'Artemio Franchi. Null'altro...