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FOCUS TMW - La vittoria di Allegri: più del mercato e più dei dirigenti

FOCUS TMW - La vittoria di Allegri: più del mercato e più dei dirigentiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 20 aprile 2017, 12:002017
di Andrea Losapio

I cori sono distanti oramai tre anni. "Allegri non lo vogliamo", perché per chi era abituato alla juventinità di Antonio Conte - e con il ricordo del gol-non gol di Muntari - lo vedeva davvero come fumo negli occhi. Ci ha impiegato un po', Allegri, a discostarsi dal 3-5-2 di Antonio Conte, a riuscire a dare una propria impronta. Chiedendo acquisti funzionali, reggendo cessioni importanti come quella di Vidal - probabilmente la peggiore di tutte, anche di quella di Pogba - e qualche volta puntando su cavalli che in pochi avrebbero cavalcato.

C'è però, come per Mourinho all'Inter, qualcosa di magico in quello che ha fatto Allegri. Non sono ovviamente paragonabili, perché mancano tre partite (due semifinali e l'ipotetica finale) per raccogliere, finalmente, il testimone dai nerazzurri, vincenti sette anni fa dopo una cavalcata che, almeno fin qui, assomiglia a quella della Juventus. Turno agevole con il Porto (lo era stato il CSKA nei quarti per i nerazzurri), grande prova di forza con il Barcellona, più o meno come il Chelsea degli ottavi. Le semifinali porteranno di sicuro una grande squadra, magari evitando il solito derby di Madrid in finale.

Allegri ha vinto contro tutti. Con i tifosi che, più di qualcuno, avevano storto il naso dopo le prime prestazioni del nuovo corso senza Pogba. Contro i dirigenti, perché il tecnico ha chiesto più volte un trequartista che non è mai arrivato, un Witsel che poi ha scelto la Cina, un acquisto di qualità che poteva essere quello decisivo. Certo, Pjanic è su livelli stratosferici, Dybala fa più o meno ciò che vuole, Buffon è straordinariamente in forma. Giuseppe Marotta ha lavorato divinamente in questi anni, ma gli è sempre mancato il guizzo che ha avuto con Higuain: visto e acquistato, l'argentino, non così i grandi interpreti offensivi alla Draxler, per dire. Certo, poi il PSG va fuori e la Juventus no, ma questo è anche grazie alla scelta del tecnico, sua, contro tutti.

E poi c'è la questione biglietti, il caos Agnelli, che pare non scalfire più di tanto il gruppo. Alla fine la Juventus è la squadra più forte d'Italia, senza nemmeno troppe discussioni, grazie al proprio allenatore.