FOCUS TMW - Ricavi, il campo c'entra poco. Italia (ancora) troppo legata alle tv

La classifica Deloitte 2017, relativa ai ricavi per la stagione 2015/16, conferma il divario che c'è tra il calcio inglese e il resto del mondo. Nessuno come i club di Premier riesce a guadagnare grazie al calcio e la notizia è che i traguardi finanziari non sono strettamente legati ai risultati in campo.
Ne è un esempio il Manchester United, squadra che non ha ancora ritrovato il bandolo della matassa dopo l'addio di sir Alex Ferguson. I ricavi dei red devils nel giro di una stagione sono aumentati di oltre 150 milioni di euro, una impennata impressionante anche perché - nonostante il nuovo contratto televisivo - a fare la voce grossa per lo United, più che per gli altri club di Premier League, resta il capitolo al merchandising: oltre il 50%.
Al secondo e al terzo posto praticamente appaiate le due big di Spagna: Real Madrid e Barcellona. Ha recuperato tanto terreno la società catalana negli ultimi dodici mesi, nonostante a fare la voce grossa sul campo nel 2016 sia stato il Real Madrid. Poi il Bayern Monaco, che non regge il confronto con le due spagnole solo perché penalizzato dai soldi proveniente dalle tv.

Ancora troppo ancorati ai diritti televisivi, invece, i club italiani. La Juventus, la prima italiana, occupa la decima posizione e viene dopo ben cinque club di Premier League: Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea e Liverpool. Dei 341 milioni di ricavi complessivi quasi 200 sono arrivati dai diritti televisivi (più di tutti gli altri club europei) e poco più di 100 dal merchandising.
Al secondo posto tra le italiane c'è la Roma (15esima posizione complessiva) che ricava ben il 71% dai diritti tv. Segue a ruota il Milan, l'unico altro club italiano che riesce a superare i 100 milioni di ricavi dal merchandising. Il Napoli, che chiude la classifica delle prime 30, è passato da 125.5M a 142.7M nel giro di un anno ma non ha scalato posizioni. Segno evidente che tutti stanno facendo enormi passi avanti e l'Italia, per non perdere ulteriore terreno dai competitor, deve fare ancora di più. E deve lavorare meglio.