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Galliani e i giorni del condor: fortunato pure nelle figuracce

Galliani e i giorni del condor: fortunato pure nelle figuracceTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 2 settembre 2014, 07:152014
di Andrea Losapio

"Sono i giorni del condor". Un po' se la cantava e un po' se la suonava, Adriano Galliani, al momento della presentazione di Fernando Torres. Figuriamoci con van Ginkel, altro bel colpo in prestito secco - e non a parametro zero - per poche centinaia di migliaia di euro. Per il disastrato mercato del Milan, insomma, più che manna dal cielo, con la necessità, però, di chiudere almeno un altro colpo in avanti. Era arrivato, ieri mattina, con Jonathan Biabiany, sbarcato alla Madonnina per le 11 e pronto alle visite mediche nel pomeriggio. Una foto con la sciarpa rossonera al collo, proprio nella città che aveva imparato ad amare con la maglia dell'Inter (non ricambiato) e via verso la nuova avventura. Se non fosse che Zaccardo rifiutava la destinazione Parma, le ore passavano e qualcosa si doveva pur fare.


L'addio di Bryan Cristante è stato decisivo: e pure la necessità di cedere Jack Bonaventura da parte dell'Atalanta, un po' per bilancio un po' per la volontà dello stesso calciatore, voglioso di misurarsi in palcoscenici maggiori. San Siro, c'è da dirlo, è tutt'altro che un campo di periferia. E, appunto, è stato un giorno da condor, da rapace, sfruttando la debolezza di un'Inter che si ritrova con un Guarin separato in casa (per un'altra volta) e senza un quarto attaccante, proprio dove avrebbero voluto calare il Jack. Galliani è stato fortunato, perché Bonaventura è un calciatore più adatto al Milan, perché in grado di dare del tu al pallone. Più di Biabiany, velocista puro: sarebbe stato certamente bello vederlo sfrecciare con El Shaarawy, ma le caratteristiche erano davvero troppo simili. E, nonostante la figuraccia, il condor ha portato a casa Diego Lopez, Rami, van Ginkel, Fernando Torres, Armero, Bonaventura. Davvero niente male per chi è costretto a fare le nozze con i fichi secchi, ogni anno di più.