Galliani: "Milan resta il mio sogno. Cantera unico modo per tornare big"

Intercettato da Italia 1 per la trasmissione Tiki-Taka, l'ad del Milan Adriano Galliani ha affrontato diversi temi legati al club rossonero. "Milan giovane e italiano? E' un'idea nata quando abbiamo capito che il confronto con i fatturati degli altri top club non era più sostenibile. Il campionato italiano era un punto di arrivo, oggi è di passaggio. L'ultimo Pallone d'Oro che ha giocato in Italia è stato Kakà nel 2007 quando era da noi. L'unico modo per tornare competitivi - ha detto Galliani - era quello di usare la cantera, oggi iniziano a vedersi i risultati. I calciatori da 70-80-90 milioni non possono più essere comprati dai club italiani".

I tifosi devono essere vicini alla squadra? "E' chiaro ed evidente che il tifoso vuole vedere vincere la propria squadra. Se il Milan non fosse stato secondo, non avremmo fatto il sold out con la Juventus. Milan-Juve è tornata la sfida di sempre. Loro hanno vinto più in Italia, noi in Europa. A San Siro è arrivato un pubblico straordinario. Questa gara è tornata all'antico fascino che ha riportato a San Siro questo pubblico straordinario".

Il passaggio di proprietà in corso? "Io non ci penso, continuo ad andare avanti come ho sempre fatto. Farò così fino all'ultimo giorno, non ci sono problemi. Il mio sogno è il Milan e continuerò ad andare avanti fino all'ultimo giorno. Io non penso al closing, penso al Genoa, al Pescara, al Palermo e all'Inter. Tutto il resto è d'uopo".

Cos'è il Milan per Galliani? "Tutte le mie energie psico-fisiche sono concentrate sul Milan e quel tiro di Locatelli ha realizzato un sogno".

I gol di Savicevic e Locatelli, che traiettoria preferisce? "Sono due cose belle, due periodi diversi. Li mettiamo ex-equo".