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Ghirardi e il buon lavoro. Come primo responsabile del fallimento Parma

Ghirardi e il buon lavoro. Come primo responsabile del fallimento Parma
giovedì 10 settembre 2015, 16:002015
di Andrea Losapio

Tommaso Ghirardi, in un'intervista a PMI Magazine, ha detto di avere fatto un buon lavoro a Parma. Questo è indiscutibilmente vero, e dipende tutto dalle ambizioni iniziali. Perché nel 2007, nel suo primo anno a capo dei ducali, il Presidente decise di puntare tutto su Giuseppe Rossi, per l'attacco, e Claudio Ranieri, in panchina. Venne ripagato all'ultima giornata, con una straordinaria stagione di Pepito, poi finito al Villarreal. Ecco, uno dei pochi errori della gestione Ghirardi dal punto di vista sportivo è stato quello di non riprendere Rossi quando poteva, tanto che l'anno dopo, con Reginaldo e compagnia, la squadra retrocesse in maniera scabrosa, dopo avere battuto anche il Valencia in un precampionato trionfale agli ordini di Di Carlo. Le vicissutidini successive, con il fantasma di Hector Cuper per una parentesi fin troppo lunga (seppur durata poche partite), costarono il posto ai dirigenti, con Ghirardi intenzionato a far piazza pulita.
Dalla B in poi c'è davvero poco, pochissimo da dire dal punto di vista sportivo. Giovinco, Cassano, un Parma molto più povero di quello di Tanzi ma non necessariamente meno bello. Ineludibilmente è giusto considerare il calcio fino al 30 giugno 2014, quando l'Europa League conquistata dal Parma non fu confermata a causa di problemi amministrativi.

E proprio Ghirardi dice che quella esclusione diventò il motivo principale per il suo disimpegno a livello economico.
Non c'è chiaramente riprova, ma è un motivo davvero troppo debole - basti vedere Preziosi - per smettere di pagare completamente gli stipendi di chi è a contratto. Perché nessuno si mette con la pistola alla tempia per far firmare accordi. E, finché ci sono, un imprenditore dovrebbe (condizionale d'obbligo) pagare tutto, a meno che non si voglia far fallire la società. Ed è troppo, troppo semplice prendersela con Rezart Taci, che forse non si è comportato nella maniera più limpida possibile, ma si è trovato un ammontare incredibile di salari non pagati, una sorta di scatola vuota con valore praticamente nullo. Ghirardi è il principale responsabile (non l'unico, ma gran parte della colpa è sua) del fallimento del Parma. Che sì, sarebbe fallito otto anni prima, senza scrivere pagine di storia. Ma, magari, avrebbe avuto una dignità maggiore dopo i Tanzi, lo spalmadebiti, i curatori fallimentari, e chi più ne ha più ne metta.