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Giganti che crollano: il caso Barça

Giganti che crollano: il caso BarçaTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
giovedì 8 gennaio 2015, 07:152015
di Andrea Losapio

Il Barça è Lionel Messi, anche se non si può dire il contrario. Lionel Messi non è il Barça, e lo ha fatto capire con l'ultimatum lanciato alla dirigenza, con Luis Enrique che traballa pericolosamente dopo la sconfitta con la Real Sociedad e l'esclusione della Pulce. L'uno a zero patito con la società basca, con la sola panchina per l'uomo simbolo del Barcellona dell'ultimo decennio, ha incrinato pericolosamente i rapporti con il tecnico. Che oramai rischia la crocifissione in sala mensa - perché l'esonero appare nell'aria, se non ora prossimamente - e pure qualcosa di più.
Dopo qualche mese di indiscrezioni, alla fine la realtà è uscita alla luce del sole. Più di una società, soprattutto per i fatturati che attualmente stanno diventando sempre più importanti, può permettersi Messi.

Forse sforando i parametri del fair play finanziario, almeno per una o due stagioni, ma se poi sanzioni sono quelle appioppate a Manchester City e Paris Saint Germain, la questione è risibile. Anche perché l'introito commerciale sarebbe molto superiore a quello generato dal trasferimento di James Rodriguez, passato al Real Madrid con un record di magliette vendute.
Si parla già di un contatto fra José Mourinho e il padre del calciatore per portare Messi in Premier League, e sarebbe un investimento epocale, con un grande innesto che potrebbe pure spostare altre stelle (Oscar o Hazard?) verso altri lidi.
La realtà è che il Barça e il suo impero sta crollando, dopo un anno di Tata Martino e qualche mese di Luis Enrique. Eppure con il primo il fallimento è stato evidente, mentre l'asturiano avrebbe ancora un po' di tempo per correggere la mira.