Gilardino da obiettivo a killer: la Lazio è già all'ultima spiaggia

Il Genoa che ieri al Ferraris è tornato alla vittoria e s'è sbarazzato della Lazio con due gol nella ripresa ha dimostrato di non poter prescindere dalle reti del suo bomber Alberto Gilardino. Quella della squadra rossoblù è a tutti gli effetti una dipendenza dal suo centravanti principe se si pensa che più di un terzo dei gol complessivi siglati finora portano la firma del calciatore che a suon di reti spera di convincere anche Prandelli in vista dell'imminente Mondiale. Anche ieri, con una gara incanalata sullo 0-0, è servito un guizzo del Gila per scardinare la difesa della Lazio e far tornare il sorriso sul volto di Gasperini che negli ultimi giorni aveva raccolto tanti complimenti, ma pochi punti.
Chi non può sorridere, invece, è l'allenatore della Lazio Edy Reja che per la seconda volta consecutiva non ha approfittato del passo falso del Parma per rimettersi in carreggiata nella corsa per l'Europa. Senza Klose l'attacco biancoceleste proprio non gira e l'esperimento di schierare Mauri nel ruolo di finto centravanti non ha funzionato. Dal mercato sarebbe servito un centravanti in grado di sostituire il tedesco, calciatore alle prese con gli acciacchi con cui un classe '78 deve inevitabilmente fare i conti, ma è arrivato solo Helder Postiga, desaparecidos anche dopo l'esordio. Serviva Gilardino, calciatore che a gennaio piaceva non poco a Lotito, ma che per Preziosi non è mai stato sul mercato.

Adesso per la Lazio ci sarà un impegno che rappresenta un'ultima occasione per tornare in corsa per il sesto posto. Domenica all'Olimpico arriverà il Parma che in classifica ha cinque punti in più e una gara da recuperare (quella coi cugini della Roma, ndr). Non ottenere la vittoria significherebbe dire addio a qualsiasi ambizione europea già a marzo.