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GL Rossi: "Vince l'Inter ma i tifosi non sono contenti"

GL Rossi: "Vince l'Inter ma i tifosi non sono contenti"
mercoledì 29 aprile 2015, 20:382015
di Redazione TMW
fonte Gianlucarossi.it

L’Inter vince anche a Udine, di misura e soffrendo oltremodo malgrado la superiorità numerica per tutta la ripresa per l’espulsione di Domizzi in finale di primo tempo, diventata addirittura doppia nell’ultima mezz’ora dopo la cacciata del folle Badu da parte dell’arbitro Rocchi. Eppure non siamo contenti, fa parte della nostra natura. E’ capitato a tutte le squadre di vincere talvolta al di là dei propri meriti, anche con rigori generosi e decisioni arbitrali penalizzanti per l’avversario di turno, ma gli altri si fregano le mani, qui partono i dibattiti del cazzo sul nulla cosmico! Qui si critica quando va tutto bene, io per primo, figuratevi quando si portano a casa tre punti sudati come questi. La tifoseria dell’Inter dopo quasi 30 anni di marciapiede giornalistico la conosco bene, coi i suoi fenomeni da circo! Da noi, con tutti i problemi che ci sono in questa squadra(ccia), soprattutto quelli mentali ben evidenziati da Roberto Mancini, c’è chi prova sempre a fare l’opinionista controcorrente nel bar di fiducia e a prendersela magari con Handanovic o con Icardi, 23 gol in 43 partite, che guarda caso sono gli unici due che tutti i rivali vorrebbero. Buffo, vero? Ma sono tifosi e il tifo nell’enciclopedia medica è pure una malattia, mica è un caso. Ma io mica sono uno da “complimenti per la trasmissione? Ma no comlimenti a te, per la competenza. Si vede che ne capisci!” Io mica cerco facili consensi: dibatto con pochi, ma buoni. A mia scelta. In modo assolutamente democratico (eh, eh).
Tornando a Udine, inutile che vi dica che si è sofferto oltremodo e che quanto a spirito l’Udinese non avrebbe certo meritato la sconfitta, ma quante volte questa amara sorte è toccata a noi? Quante volte abbiamo visto rigori generosi concessi ad altri? Il Milan, in una recente stagione, grazie a qualche rigore generoso di troppo, si è ritrovato in Champions League, ma nessuno tra i tifosi rossoneri ha fiatato: fa parte del gioco! Da noi invece, pullulano i censori da strapazzo!
Che poi a guardar bene, il rigore concesso a Kovacic è tanto assurdo? Aveva già tirato o stava provando ad allungarsi il pallone? E le espulsioni di Domizzi e Badu, soprattutto quest’ultima col ragazzo che ha completamente perso la testa prendendosi gli urlacci di Di Natale sono poi contestabili?
Suvvia, siamo seri. L’Inter ha portato a casa tre punti, ma se li è cercati. Duole piuttosto l’atteggiamento dell’intera squadra dopo essersi ritrovata in superiorità numerica. Un modo di stare in campo che ha fatto infuriare tutti, a cominciare da Roberto Mancini. E’ da settembre che scrivo che a molti manca soprattutto la personalità per giocare in una grande squadra. I tocchetti davanti alla porta friulana a cercare il gol da calcetto del giovedì sera, gli esagerati personalismi e via dicendo mi hanno fatto incazzare, ma non certo fino al punto di mettere in discussione una vittoria cercata, voluta e trovata.


E ai complimenti a quel grande fuoriclasse che resta Totò Di Natale, che ha pareggiato per i friulani segnando un gol da favola, il suo 205° in Serie A, come Roberto Baggio, mentre i nostri erano ancora intenti a festeggiare il vantaggio, aggiungo quelli al match-winner Lukas Podolski. Poldi è un grande professionista, altro che i coglioncelli con la cresta che crescono nel nostro calcio, che si sentono déi dopo il primo gol e che girano in Ferrari ancor prima dei 21 anni. Poldi va a giocare alle bocce coi pensionati e gira Milano in tram. Comunque sarà valutata la sua breve avventura interista, mi ha fatto piacere sia stato con noi. E’ uno che ha giocato con la Germania tre Mondiali e due Europei senza mai scendere sotto il terzo posto e comunque sempre facendo più del suo. Giù il cappello, insomma. L’accordo con l’Inter è stato chiaro fin dall’inizio, sei mesi insieme e stop. Nessun riscatto, nessuna volontà da ambo le parti di proseguire.
E’ lui che ha griffato i tre punti d’oro di Udine che consentono al Mancio e alla sua squadra senza cervello di restare in corsa per un posticino in Europa e anche se a noi non va mai bene nulla, questa è comunque la terza vittoria nelle ultime quattro partite. L’unico pareggio è stato il derby, che a proposito di quanto ho scritto, sappiamo bene come avrebbe dovuto finire. Un giorno insomma trovi Banti un altro trovi Rocchi, tra l’altro uno che nella sua carriera non ci ha mai degnato di molta attenzione. Ora, aspettiamo il Chievo a San Siro, insieme a qualche altra frenata imprevista di chi è davanti. Da un pezzo il destino europeo non dipende più da noi. Quanto al tema se sia meglio andare o non andare in Europa, poche balle: è bene sapere che ogni anno fuori dalle Coppe fa più danni al prestigio internazionale di qualsiasi altra cosa.