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Guardiola, Mourinho e i Paperoni d'Europa. Quanto è lontana la Serie A

Guardiola, Mourinho e i Paperoni d'Europa. Quanto è lontana la Serie ATUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 6 settembre 2016, 08:002016
di Tommaso Bonan

Fine del mercato, tempo di bilanci e di... ingaggi. Come quelli raccolti dal sito online del quotidiano spagnolo Sport, che in questo periodo di sosta (per gli impegni delle Nazionali nelle qualificazioni a Russia 2018) stila la classifica dei dieci allenatori più pagati d'Europa (e - di conseguenza - del mondo). Subito balzano agli occhi due italiani, Carlo Ancelotti e Antonio Conte, che a dir la verità - per entrare in questa remunerativa graduatoria si sono dovuti trasferire all'estero (rispettivamente sulla panchina di Bayern Monaco e Chelsea).
A dominare - è proprio il caso di dirlo - c'è Manchester, con Guardiola (City) che percepisce 19 milioni di euro a stagione, poco più di Mourinho (United, 16.5 milioni). Podio completato poi dallo Stesso Ancelotti, più staccato a 10.5 milioni a stagione.

A seguire, Wenger (Arsenal, 10 milioni), Zidane (Real Madrid, 9.5 milioni), Klopp (Liverpool, 8.3 milioni), Conte (7.8 milioni), Luis Enrique (Barcellona, 7 milioni), Pochettino (Tottenham 6.5 milioni) e Benitez, che nonostante la retrocessione col Newcastle in Championship (la serie B inglese) riesce a raggiungere la soglia dei 5 milioni. Tutti gli ingaggi riportati - per altro - non tengono conto dei bonus legati agli obiettivi stagionali, ma già di per sé si distanziano e non di poco, ad esempio, dagli stipendi percepiti in serie A.
Mancini, sotto contratto con l'Inter fino a poche settimane fa, era il più pagato con circa 5 milioni a stagione: un'eredità lasciata adesso al tecnico campione d'Italia con la Juventus, Massimiliano Allegri (3.5 milioni). Sarri, secondo col suo Napoli l'anno scorso, si assesta sul milione e mezzo, mentre Spalletti si "ferma" a circa 2.5 milioni (lo Zenit gli ha garantito dal 2009 al 2012 uno stipendio netto di 4 milioni all'anno e poi dal febbraio 2012 al marzo 2014 un assegno da 3,3 milioni netti, per un totale di quasi 20 milioni). Tanto, tantissimo, ma non abbastanza per competere con i Paperoni d'Europa.