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Higuain segna, i pali fanno il resto: Inter ko, Napoli in vetta dopo 25 anni

Higuain segna, i pali fanno il resto: Inter ko, Napoli in vetta dopo 25 anniTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 30 novembre 2015, 23:142015
di Marco Frattino

Il Napoli vince l'ultima gara del 14° turno di Serie A. Lo fa nel big match contro l'Inter, riuscendo a sorpassare proprio i nerazzurri in vetta dopo una splendida cavalcata iniziata a fine agosto. Dalla sconfitta col Sassuolo all'esordio fino a stasera, gli azzurri riescono a completare la rimonta conquistando finalmente il primato.
Le scelte iniziali vedono Roberto Mancini lasciare in panca Stevan Jovetic e Felipe Melo, per puntare sul 4-3-3 con Adem Ljajic in avanti e Marcelo Brozovic in mediana nel tentativo di sorprendere la squadra azzurra. Il Napoli si riaffida a Gonzalo Higuain dopo il riposo di giovedì in Europa League, con Josè Callejon confermato rispetto all'undici di Bruges. La scelta di Maurizio Sarri si rivela subito vincente: lo spagnolo sfrutta un disimpegno errato di Murillo riuscendo a servire l'argentino con un colpo di petto, l'ex Real Madrid controlla prima di scagliare il violento destro che rende vano ogni sforzo di Samir Handanovic. L'Inter accusa lo svantaggio causato dalla perla del Pipita, dimenticando per qualche minuto di essere - prima del fischio d'inizio - la difesa meno perforata del campionato. Insigne, Higuain e Marek Hamsik fanno ballare la retroguardia nerazzurra fino a quando Mancini scuote i suoi, il Napoli occupa bene ogni varco per poi concedere spazio in mediana verso la parte finale della prima frazione controllando però la situazione dalle parti di Pepe Reina. Spettatore non pagante l'estremo difensore nella prima frazione, impegnato praticamente mai dal tridente offensivo avversario composto da Ljajic, Ivan Perisic e Mauro Icardi. L'unica vera occasione interista nel primo tempo arriva dal sinistro a giro di Fredy Guarin, il cui tentativo non ha però trovato lo specchio della porta avversaria mentre l'arbitro Daniele Orsato si rivela fiscale sugli interventi fallosi di Koulibaly, Hysaj (tocco di mano) e Nagatomo. Il giapponese viene buttato fuori dal direttore di gara poco prima dell'intervallo: primo giallo per un fallo a metà campo su Callejon al 35', otto minuti dopo arriva l'espulsione per una scivolata che colpisce Allan sulla fascia laterale. Inter in svantaggio al 45', il Napoli vola sulle ali dell'entusiasmo. Il rosso sventolato sotto il naso dell'ex Cesena cambia inevitabilmente la gara rendendola ancora più imprevedibile.

In svantaggio e con un uomo in meno, Mancini corre ai ripari lasciando il capocannoniere dello scorso torneo nello spogliatoio. Dal modulo speculare a quello partenopeo, il tecnico nerazzurro è costretto a cambiare qualcosa e opta per il 4-4-1 con l'inserimento di Alex Telles con Ljajic schierato come unico riferimento offensivo. Hamsik di testa scalda i guantoni di Handanovic, che nulla può sul raddoppio di Higuain: il numero 9 si conferma in grande spolvero, sfruttando a dovere l'assist di Raul Albiol per penetrare nella retroguardia avversaria per trafiggere lo sloveno. A nulla è servita la mossa tattica di Mancini, che poco prima aveva richiamato in panca Guarin per il jolly Jonathan Biabiany. Il San Paolo esplode di gioia, ma il Napoli commette il gravissimo errore di sentirsi appagato con i tre punti in tasca: arriva la reazione nerazzurra, la rete di Ljajic riapre i giochi e mette fine all'imbattibilità in campionato di Reina. Dall'euforia alla paura, il passo è breve. Il catino di Fuorigrotta vede i fantasmi e Sarri richiama Insigne per inserire Omar El Kaddouri.

Il mister ex Empoli non riesce però a segnare la svolta nonostante la superiorità numerica e opta per David Lopez e Christian Maggio al posto di Hamsik e Callejon, nel tentativo di blindare il vantaggio. Mancini si gioca la carta Jovetic nel finale, col palo colpito dal montenegrino che anticipa di pochi secondi quello di Miranda (sul quale è decisiva la deviazione di Reina). Al triplice fischio scatta la festa al San Paolo. Festeggia anche Sarri, che agguanta il record di 18 risultati utili di fila tra campionato e coppe come avvenne nel lontanissimo '89/90, mentre Mancini lascia il primato agli azzurri e registra la seconda sconfitta in campionato. L'Inter abdica, adesso è il Napoli a guardare tutti dall'alto. Il primato solitario ha un gusto speciale, a 25 anni dall'ultima volta.