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I diversi modi di trattare una notizia di mercato: i milioni contano diversamente

I diversi modi di trattare una notizia di mercato: i milioni contano diversamenteTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 17 luglio 2014, 14:232014
di Andrea Losapio

Il mercato è sempre difficile da guardare. Perché varia, da osservatore a osservatore: uno può considerare un acquisto il non plus ultra, l'altro un flop evitabile. Prendendo la trattativa Iturbe, pagato a peso d'oro per il cartellino, si può eccepire che i 24,5 milioni (22 + bonus) siano troppi per una sola buona stagione. Il contratto quinquennale che porterà 1,6 milioni nelle sue tasche costerà il doppio alla Roma: stando larghi, si può dire che Iturbe è costato circa 44 milioni di euro ai giallorossi, lo stesso che ha pagato la Juventus per un triennale a Tevez. Nessuno però direbbe che l'Apache è costato troppo, anzi era un'occasione, ma in futuro difficilmente potrà essere ceduto per un'altra volta. Iturbe, al contrario, è un investimento. Dunque bisogna considerare che non sempre un prezzo iniziale esagerato poi corrisponda a un vero e proprio dissanguamento delle casse.
Diverso è il caso di differente politica con squadre diverse. Per esempio i giornali catalani hanno trattato diversamente gli acquisti di Suarez e di Kroos. Nel caso del Pistolero - che non verrà presentato prima della sua gara ufficiale numero uno - qualcuno ha posto l'accento più sul prezzo del cartellino, scontato di fatto dalla cessione di Alexis Sanchez all'Arsenal.

Quindi più o meno una quarantina di milioni di differenza. Salvo poi fare le pulci al trasferimento di Toni Kroos, costato trenta milioni più 6 all'anno di ingaggio, circa 95 milioni in totale per sei anni di contratto. Ovviamente la differenza è palese, ma è un modo per tirare acqua al proprio mulino che spesso viene fatto anche in Italia. I numeri non mentono, ma come si pongono (appunto, differenziando l'osservatore) potrebbero pure trarre in inganno.
Per tacere che quello che spende in un esercizio (o spalmato in più) cambia completamente il punto di vista. La Roma, con gli ingaggi che ha, non avrebbe un grosso problema a uscire dalla Champions, perché il fatturato base ammortizza gli stipendi. Non così è successo all'Inter che, da quando non arriva al terzo posto, rischia sempre di chiudere buchi di bilancio clamorosi. Supponiamo che la Juventus non dovesse raggiungere la Champions nella prossima stagione - difficile - nemmeno lo stadio la salverebbe da una quasi rovina economica, pur avendo ingaggi più bassi rispetto ai fasti di Inter e Milan, che spendevano il 70% dei propri 250 milioni di fatturato (ora molto meno) per il parco giocatori. Con il risultato di impoverire enormemente, e bloccare, la rosa.