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I dolori del giovane Bendtner: da titolare a disoccupato?

I dolori del giovane Bendtner: da titolare a disoccupato?TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 5 marzo 2013, 07:152013
di Andrea Losapio

Il 30 agosto scorso, Nicklas Bendtner, era a un passo dall'arrivare in Italia, con una casacca bianconera. Fiorentina e Juventus provavano a dirottare l'aereo di Berbatov, partito da Manchester per arrivare a Londra, via Monaco di Baviera, mentre il danese dell'Arsenal era a un passo dal diventare un nuovo giocatore del Siena. Un club ultimissimo in classifica, con il meno cinque ancora da scontare e la previsione di una retrocessione quasi certa. Però Bendtner, dopo l'anno quasi positivo al Sunderland (27 presenze e 8 gol), voleva provare l'avventura italiana, magari per diventare un eroe.
Il resto è storia, perché Berbatov preferisce il bianco rispetto al nero, scegliendo il Fulham come nuova piazza dove concludere gli ultimi anni di carriera, e la Juventus deve ripiegare sull'attaccante danese. Non pare vero, a Bendtner, che dice subito di sì e arriva a Torino con qualche chiletto di troppo, ma con la voglia di iniziare la sua nuova avventura.
Gioca 10 minuti a settembre, 180 a ottobre a cavallo del cambio di mese (con novembre).

Contro Catania e Bologna non riesce a sbloccarsi: sono le sue due uniche presenze da titolare, fino alla gara di Coppa Italia con il Cagliari, dove subisce una grave lesione all'adduttore lungo della coscia sinistra che causa il distacco del tendine.
Stagione finita, zero gol in bianconero, possibilità di riscatto paragonabili alle reti segnate. Conseguente caduta nel dimenticatoio, con la Juventus che tessera Anelka per farne le veci (riuscendoci benissimo, finora, zero gol pure per lui e solo un paio di spezzoni di gara). Fino a ieri, quando la notizia della sua patente ritirata - viaggiava a un tasso tre volte superiore rispetto al consentito - ha riportato la luce, non proprio positiva, sulla vicenda. Possibile anche una risoluzione unilaterale del contratto da parte della Juve. A quel punto la parabola di Bendtner troverebbe una conclusione beffarda: da titolare a Siena fino alla disoccupazione (seppur parziale perché ha un contratto con l'Arsenal). A tornare indietro avrebbe capito meglio la posta in Palio, e avrebbe preferito i colori bianconeri meno nobili.