I nuovi nostri - Penaranda, l'ennesimo gioiello sudamericano dell'Udinese

Adalberto Peñaranda: basta un classe '97 per accendere la curiosità dei tifosi? Sì, se è venezuelano e gioca nell'Udinese, che coi mercati meno battuti del Sud America ha sempre un feeling tutto particolare. Nato a El Vigía, città da 150mila abitanti nello stato di Mérida, è arrivato a Udine via Watford. Ed è tutta questione di hype: d'altra parte, da Udine sono passati Alexis Sanchez e Luis Muriel. Ma anche Maicosuel: dove si piazzi il buon Peñaranda in questo medley di promesse più o meno mantenute, è tutto da scoprire. Anche perché alla corte di Iachini c'è anche Rodrigo De Paul, un altro prospetto, anche se in questo caso si parla di un classe '94, su cui le aspettative non sono certo poche.

La carriera - Breve, ovviamente. Perché stiamo parlando di un fresco diciannovenne e quindi è ancora presto per poter dare un giudizio complessivo. Cresciuto nel Deportivo La Guaira, con la squadra di Caracas mette in cascina 37 presenze e 4 gol in due stagioni nella Primera División venezuelana. Tanto basta per far rizzare le antenne alla famiglia Pozzo, che lo porta in Europa, per la precisione al Granada. L'impatto con l'Andalusia, dove arriva in prestito, è ottimo, per un diciottenne nel massimo campionato spagnolo: 1678 minuti, 23 presenze e 5 gol. I Pozzo si convincono e lo acquistano a titolo definitivo per il Watford, per girarlo in prestito in Friuli.

Caratteristiche principali - La struttura fisica, 183 cm di altezza per 78 kg di peso, farebbe pensare al prototipo di una nuova centrale. Ma ci vorrà del tempo, perché il talento, pur immenso, è ancora abbastanza acerbo. E a tal fine Peñaranda dovrebbe migliorare in uno dei fondamentali come il gioco aereo, che al momento rappresenta uno dei suoi principali punti di difficoltà. Al momento, il ruolo più adatto alle sue caratteristiche pare quello di seconda punta in un 4-4-2, ma col Granada è stato impiegato anche come riferimento centrale in un 4-2-3-1, nonché come esterno sinistro offensivo in questo modulo e in un 4-4-2 abbastanza votato all'attacco. Destro di piede, il meglio lo offre quando parte da sinistra per accentrarsi e concludere a rete; sotto il profilo degli assist, si può migliorare. Nonostante le clamorose qualità tattiche nel passaggio, tende a focalizzare su di sé il gioco in maniera a volte eccessiva: una giocata su tre è un dribbling o un duello individuale, vinto con una percentuale superiore al 70%. Paradigmatica l'azione al minuto 85 della sfida contro la Roma, quando ha praticamente sradicato il pallone dai piedi di Ali Adnan per poter tentare l'uno-due con Duvan Zapata. Classe, un certo egoismo, un dribbling spettacolare, scarsa attitudine difensiva e uno scatto nel breve capace di fulminare quasi ogni difensore. Viene dal Sud America, ha 19 anni, potrebbe davvero essere il nuovo colpo di casa Udinese.